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L'attore è convinto che i Fratelli musulmani vadano sradicati dall'Egitto come un'erba cattiva. La madre sopravvive appesa al significato che tutti (ma non sul marciapiedi, non quelli che attendono cadaveri come lei) suggeriscono che abbia (che ha, dicono) il martirio del figlio. Il figlio probabilmente ci credeva, alla protesta, ma non si aspettava una pallottola.
L'Egitto, oggi, è questo. Non aggiungo altro.
Una cosa, diversa. Tutte le TV egiziane mettono in sopraimpressione alle immagini che trasmettono una scritta che dice "Egypt is fighting terrorism", l'Egitto combatte il terrorismo. Uguale uguale ai loghi che CNN e company (e tutti i giornali del mondo, quasi, ma credo davvero tutti) nel 2001 e a seguire hanno adottato: "war on terror", guerra al terrorismo. Soltanto che la CNN oggi sembra la TV dei Fratelli musulmani. A palla dalla loro parte, in un modo che dà fastidio per l'assenza di un minimo (non si chiede di più) di riflessione sullo stato delle cose. Fa uno strano effetto vedere e ascoltare dei presentatori e degli inviati americanissimi che, quando USA e Company combattevano e uccidevano in Afghanistan (lo fanno ancora) e Iraq non la smettevano di ripetere che i loro boys davano la caccia ai cattivi. Oggi, si ritrovano davanti lo specchio della loro ipocrisia seguendo le TV egiziane. E, pur di non guardarsi per non riconoscersi, scelgono il partito preso. Come va il mondo...
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