Raccontare


SPAZIO ALLE STORIE CHE NON SONO STATE RACCONTATE ALTROVE. ALLE PERSONE INCONTRATE E RIMASTE SUL TACCUINO. OPPURE A QUEI PENSIERI CHE MI PASSANO PER LA TESTA VELOCI COME UNA PALLOTTOLA: SE NON LI FERMASSI, LI PERDEREI.

sabato 28 dicembre 2013

Take care, buddy!

Quando senti di dovere chiamare al telefono il tuo amico et collega che sta lontano - non dico dove, e non dico dove sto io, in questo momento  - per chiedergli se sta bene, bene davvero, giura che stai bene…. Quando senti che la linea è disturbata. Quando senti che ha una voce storta. Quando senti che non te la racconta giusta. Nonostante ti dica che è tutto ok. Quando gli richiedi, hey, buddy, how are you? Tu, che hai un pacco di anni sulle spalle, hai invece ora l'impressione che lui stia in realtà fottutamente male. Soprattutto perché di anni insieme ne hai passati. Hai imparato a capire se quando tossisce lo fa perché ha i polmoni a terra o per dirti diiiio stai zitto, e tu, zitto, resti vivo. Oppure hai imparato a capire che se guarda storto lo fa o perché ha la congiuntivite o perché invece ti vuole evitare un casino pazzesco. Per solito, ha sempre voluto evitarti la seconda option. Amico, questa sera, da qui, da questa inutile specola alla quale mi aggrappo come uno scoiattolo fuori rotta, ti auguro che tu possa restare intero. Non finire a spezzi. Desidero, con tutto me stesso, evitarti la sorte del tritacarne. Per quanto possa valere questo trascurabile auspicio. Qualcuno lo legga, perlomeno. E ti pensi. An Tagen wie diesen (tu che parli anche il tedesco…) alcuni fiumi - uno almeno, quello che guardavi da ragazzo - hanno smesso di scorrere. Per un secondo. Per quanto bastava. Potrebbe, anche questa volta. Bastare. Il tempo - i quattro secondi, cosa vuoi che siano, metti cinque - di saltare dall'altra parte. Altra riva. Altro mondo. E si spera: altra vita. Take care, buddy.

martedì 24 dicembre 2013

Auguri, appesi a un palloncino sopra il mondo.

© 2013 weast productions
Auguri a tutti i lettori di Faccia da Reporter, inviati da una parte qualsiasi del mondo. Buone Feste. Buon Natale. Aguri a chi crede, a chi cerca di crederci, a chi crede di crederci. Auguri a chi non ci crede. Auguri a chi cerca un modo per crederci. Auguri a chi ci crede senza crederci per davvero o del tutto. Auguri a chi io non ci credo, che poi sotto sotto ci crede. Auguri a chi mancano pochi giorni all'anno nuovo, che sarà una storia diversa. Tanto la vita fa sempre quello che vuole lei. Auguri ai miei amici. Anche agli altri, auguri uguale. Auguri a tutte le facce da reporter, prigioniere dentro qualche scantinato in Siria, in America latina, in Africa, in India, in Egitto, in Libia, altrove. Auguri per farcela, per tenere duro. Perché senza di voi, vuoi mettere le notizie che figura ci fanno, quelle notizie altrimenti date con il culo incollato alle sedie e gli occhi allo schermo di un computer, tutti zitti, ma zitti di brutto su chi le ha battute queste notizie. Auguri a quelli che le pari opportunità sono la nostra priorità, quando basterebbe andare un po' in giro per il mondo per vedere quello che sanno fare le donne, per davvero, sul terreno, in guerra, quelle senza velo, quelle con il velo, quelle mezze coperte, che qui gli hanno votato contro perché siamo fatti così e avanti tutta.

Auguri al fotografo ragazzino di Aleppo, Molhem Barakat, spappolato a 17 anni da una bomba, lui che mandava foto al mondo da questa città dilaniata, lui che lavorava “on a freelance basis” per una graaaande agenzia stampa. Uguale a dire: se l'è cercata. 

Auguri ai due volti che guardano fuori dal furgoncino nell'immagine che riporto (scattata in Siria) e a cui appendo gli auguri del Blog, come a un palloncino riempito da polmoni fumati e stanchi. Sono ancora vivi? Dove sono vivi?

Auguri a chi produce e vende armi, affinché dopo Natale vi venga in mente, brutti bastardi, un prodotto diverso, cristo, visto che è morto anche Kalashnikov, e visto che moriamo tutti, un giorno o l'altro, meglio morire in santa pace, no?

Auguri a quelli che ci ascoltano, che ci leggono, che sanno tutto di noi, e invece non sanno un emerito kazzo, auguri a quelli che ci stanno dietro, a quelli che pedinano i battiti del nostro cuore e le reazioni del nostro cervello, auguri a quelli che lavorano per prevedere i nostri pensieri imprevedibili. Auguri a quelli che credono: nella libertà che il nostro sguardo sul mondo è capace di rivendicare. Uno sguardo libero che ci rende liberi di raccontare il mondo come ci pare. Di farlo a Natale, attorno alle tavole quasi pronte, e che non vedono l'ora di essere spazzate da aria nuova.

Ho ricevuto molti augri. Una fila di email con animazioni elaborate e complesse: un sacco di babbi natale, un sacco di fessi. Come se le nostre radici (cristiane, lo vogliamo dire?) fossero in Scandinavia, fra la neve, le renne, tutti quei pupazzi con il naso rosso di freddo e d'acquavite. Le nostre radici sono in Medio Oriente. Dentro il macello che si sta consumando, sotto i nostri occhi. Io non ho figli, ma se ne avessi, glielo spiegherei: che da lì veniamo, non dalla baita di babbo natale.


Ora mi calmo. Ecco, sono calmo. Auguri ai colleghi reporter rapiti, prigionieri, nascosti in qualche cella pestifera, partiti per mostrare il modo a chi invece se ne sta a casa (e va bene così, ha altro da fare, ugualmente importante). Lo ammetto: ho, a volte, un debole per il kitsch. E allora, tanto vale buttarsi: ascoltatevi QUESTA canzone, dedicata a una fotografa francese partita in missione e poi rapita (in realtà dedicata ai giornalisti francesi realmente rapiti e attualmente prigionieri). È una fiction affidata alle corde vocali di Patrick Bruel, ma ha parecchia zavorra che la tiene sulla terra. Sdolcinata, va bene, ma sempre meglio di Stille Nacht. Kicciosa, e va pure bene, ma intanto l'ha scritta, non me ne viene in mente un'altra, in una lingua diversa. I francesi sanno essere, quando vogliono, grandi. Dài, auguri ancora, un bacio. E ciao.  

venerdì 20 dicembre 2013

Il senso del taccuino.

Domani, nel Senso del taccuino, sulla Regione: "Due alla fermata del tram". Qui di seguito il (solito) estratto, con gli auguri di buone feste a tutti i lettori del Blog:

Aveva sparato il suo primo colpo a sedici anni. Il fucile, rinculando, aveva fatto meno storie della sua prima ragazza al primo bacio. Il proiettile aveva portato via mezza testa a un uomo di mezza età che vedeva ancora nel mirino. Gli erano bastati tre secondi per concludere che se non sparava lui, sparava l'altro. Non si sentiva né buono, né cattivo. Un po' fatto, questo sì, di qualcosa che gli avevano dato da succhiare, prima di andare in battaglia: prendilo che ti fa bene, diventi un uomo. Quando uccidi qualcuno scende il silenzio e tu hai l'impressione che il cervello se ne va per i fatti suoi, si fa un giro, là sopra, come un insetto metallico che vola lento e preciso, poi riscende e ti fa rapporto. Ti dice: è fatta. La prima volta è la più dura. Quelle che sono venute dopo non le ha mai contate. A sedici anni era troppo vecchio per essere considerato un bambino soldato, e troppo giovane per essere considerato un uomo. Un uomo vero. Quando gli era entrato, il proiettile aveva fatto slap. Una sberla, cosa vuoi che sia? Un minuto dopo, invece, lui chiedeva urlando di poterla fare finita, gli dessero una pistola, un'arma qualsiasi. Dicono che le ferite allo stomaco siano quasi tutte letali, sicuramente sono le più dolorose. Ne era uscito vivo. Il dolore gli rimbalzava ancora oggi nella testa, e cosa strana gli provocava una morsa implacabile lungo la nuca, una tenaglia rovente.

Mi viene da dirti.

Mi viene da dirti che è come ogni anno quasi
Natale.
Quasi perché anche quando sarà,
non sarà uguale.
E non è per le balle che raccontano,
per le finte che fanno
e rifanno.
E ci fanno.

Non è per le prediche
appese a messe vuote e senza senso e senza
umanità. Senza il 
dolore.
Tutta roba 
che ci aspetta, 
come ogni anno.
Non è per le buone intenzioni
manifestate come resti di santi.
Per le messe in scena.
Di cui sorridevamo tutti insieme,
per qualche secondo appena e
soltanto,
dedicandoci poi ad altro.
Agli altri, di cui tu mi chiedevi:
come vivono? Come
stanno?
Come vivono queipovericristi?
Come sopravvivono?
Quei cristi di poveri esseri di cui raccontavo
la vita. Nelle mie povere storie,
fra una pubblicità e l'altra.
Fra una faccia sorridente
e l'altra.
In mezzo, clandestina e sola:
la vita.

Tu
ascoltavi. L'ascoltavi. E
diventava tua.
La tua vita.
Pure. Tutta. Senza argini.
Assorbita.
La portavi dentro, e io capivo.
Ritornando a casa,
intero,
ogni volta.
Anche questa volta.
E quell'altra, ancora.
La luce nei tuoi occhi,
nel constatarlo.

Oggi dammi un attimo, qualche giorno ancora,
mi chiarirò le idee,
metterò a punto un pensiero,
mi verrà in mente una frase che tenga,
che abbia un senso.
Due parole che non siano
mai
state dette.
Per quanto sia difficile prometterlo.
E dirle.
Saprò farlo.
O forse no, nel rumore che c'è tutt'attorno.
Due parole che tu attendi.
Sapendo, da tempo, che le ho già dette.
A te.

Me ne hai lavato di sangue
dal naso. Cristo ti ricordi?
Da ragazzo.
E a mio fratello. 
La vita, vedi,
fa quello che vuole.
Io, uguale.
Come ora, ad ora tarda,
che ti scrivo. Perché sei.
Sei senza fine. 
A costo di prenderne
di botte. Dalla vita.
Per come è se ci metti dentro il naso.
Ancora e sempre. 
Ma tante da farmi il naso gonfio.
Gonfio anche dal ridere
per i povericristichesiamo
e non cambiamo mai.

Da fumarci sopra una sigaretta
come facevamo
sul balcone
quando tornavo a casa.
Un'ora buona a fumare.
Buona per una sigaretta.
Che poi una non era mai.
Due. Tre. O metti anche quattro. 
Tu che facevi fumo. Fumo e basta.
Mandalo giù, mamma,
quel cristo di un fumo.
E tu niente: punge!

Fumavi la tua sigaretta
che poi, non ancora spenta,
compiva nel vuoto
una miriade di piroette
lanciata,
come avesse una missione da compiere,
dalle tue mani che mandavano luce.
Dal balcone.
E poi un'altra ancora.
Insieme.
E ridere.
Ridere sul serio.
Insieme.




giovedì 19 dicembre 2013

Scatti bernesi.

Alcuni scatti, cortesia di Rémi Willemin, della presentazione dell'esposizione Yemen: la sfida raccolta e del progetto umanitario nel Paese, gestito dall'Ospedale La Carità, presso la DSC/DEZA di Berna, visitabile fino al 17 gennaio. 











Leggere gli altri.

La Rivista dell'Associazione svizzera infermieri e infermiere dedica la copertina e un approfondimento alla missione umanitaria dell'Ospedale regionale La Carità di Locarno in Yemen, con alcuni scatti. La rivista è leggibile QUI.

martedì 17 dicembre 2013

Lo sguardo che rivendica.

Domani, mercoledì, in occasione della Giornata internazionale del migrante, si inaugurerà a Berna, presso la sede della Direzione per lo Sviluppo e la Cooperazione, l'esposizione Yemen: la sfida raccolta. Tre scatti dell'allestimento in corso. Mi è già stato chiesto che cosa voglia suggerire il titolo, che hanno voluto mantenere in italiano. Lo chiedono non perché non lo capiscono, ma perché sospettano che dietro ci sia qualcosa. Significa la sfida di chi, costretto a migrare (a fuggire) conserva la propria dignità. E, in misura maggiore, la sfida alla quale sono confrontate le persone alle quali chi fugge si rivolge: trovare lo sguardo che sappia non soltanto registrare, bensì rivendicare la dignità di chi è costretto a lasciare tutto. Sembrano balle, signore e signori, rivendicate dai buonisti abbonati al buonismo. Non è così. È un modo per lasciare una traccia nella vita che individualmente viviamo: rivendicare la dignità degli altri, che è specchio della nostra: ecco la sfida da raccogliere. Raccolta anche da chi in Yemen è sceso ad aiutare - l'Ospedale La Carità di Locarno - e che sarà pure ospite dell'inaugurazione di domani. 

(c) 2013 weast productions

(c) 2013 weast productions

(c) 2013 weast productions

lunedì 16 dicembre 2013

Scatti dedicati a chi resiste. Anche in fuga.

Mecoledì 18 dicembre alle 16.45 verrà inaugurata presso la sede della Direzione per lo sviluppo e la cooperazione a Berna (DFAE) l'esposizione fotografica Yemen: la sfida raccolta. Una serie di scatti che ho realizzato in Yemen accompagnando una squadra di collaboratori dell'Ospedale Regionale La Carità di Locarno che, sul posto, gestisce un progetto umanitario destinato ai profughi in fuga dal Corno d'Africa e alla popolazione locale. L'inaugurazione dell'esposizione coincide con la Giornata internazionale del migrante, un modo per dire "chi è in fuga dalla miseria, dalla guerra e dalla disperazione". Parteciperanno anche Luca Merlini, direttore dell'Ospedale La Carità, Jaleel El-Muaid, chirurgo yemenita professionalmente attivo in Ticino, nonché il dottor Eduard Gnesa, ambasciatore speciale per le questioni internazionali relative alle migrazioni. Siete tutti invitati per un momento di discussione e riflessione che sarà sicuramente dedicato anche ai civili in fuga dalla Siria. 

venerdì 13 dicembre 2013

I nomi.

Ecco i nomi dei giornalisti uccisi nel mondo nel 2013. L'elenco è stato preparato dall'autorevole Committee to Protect Journalists. Manca il nome del cameraman iracheno Yasser Faisal Al Joumaili. Ho chiesto una spiegazione per email e attendo una risposta. CPJ utilizza il termine di "motive confirmed" quando si tratta di casi nei quali l'uccisione è stata chiaramente messa in relazione con l'attività giornalistica svolta dalle vittime; viene utilizzata invece la formula "motive unconfirmed" nei casi in cui l'inchiesta per chiarire i motivi dell'uccisione è ancora in corso. CPJ può essere seguito QUI.


48 Journalists Killed in 2013/Motive Confirmed

     Terminology explained

Claude Verlon, Radio France Internationale

     November 1, 2013, in Kidal, Mali

Ghislaine Dupont, Radio France Internationale

     November 1, 2013, in Kidal, Mali

Mohamed Mohamud, Universal TV

     October 26, 2013, in Mogadishu, Somalia

Ayub Khattak, Karak Times

     October 11, 2013, in Karak District, Pakistan

Mohammed Ghanem, Al-Sharqiyah

     October 5, 2013, in Mosul, Iraq

Mohammed Karim al-Badrani, Al-Sharqiyah

     October 5, 2013, in Mosul, Iraq

Nour al-Din Al-Hafiri, Freelance

     September 29, 2013, in Al-Bahariyah, Syria

Édison Alberto Molina, Puerto Berrío Stereo

     September 11, 2013, in Puerto Berrío, Colombia

Rajesh Verma, IBN 7

     September 7, 2013, in Muzaffarnagar, India

Fernando Solijon, DxLS Love Radio

     August 29, 2013, in Iligan City, Philippines

Tamer Abdel Raouf, Al-Ahram

     August 19, 2013, in Damanhur, Egypt

Shahir al-Muaddamani, Local Council of Deraya City Media Office

     August 16, 2013, in Daraya, Syria

Mosaab al-Shami, Rassd News Network

     August 14, 2013, in Cairo, Egypt

Ahmed Abdel Gawad, Al-Akhbar, Misr25

     August 14, 2013, in Cairo, Egypt

Mick Deane, Sky News

     August 14, 2013, in Cairo, Egypt

Muhammed Tariq Jadua, Jisr Al-Shaghur Multimedia Network

     July 27, 2013, in Jisr Al-Shaghur, Syria

Akhmednabi Akhmednabiyev, Novoye Delo

     July 9, 2013, in Semender, Russia

Ahmed Assem el-Senousy, Freedom and Justice

     July 8, 2013, in Cairo, Egypt

Fidaa al-Baali, Orient News

     July 5, 2013, in Damascus, Syria

Salah al-Din Hassan, Shaab Masr

     June 29, 2013, in Port Said, Egypt

Yara Abbas, Al-Ikhbariya

     May 27, 2013, in Al-Qusayr, Syria

Mohamed Ibrahim Raage, Radio Mogadishu, Somali National Television

     April 21, 2013, in Mogadishu, Somalia

Aslam Durrani, Daily Pakistan

     April 16, 2013, in Peshawar, Pakistan

Walgney Assis Carvalho, Freelance

     April 14, 2013, in Coronel Fabriciano, Brazil

Mikhail Beketov, Khimkinskaya Pravda

     April 8, 2013, in Khimki, Russia

Abdul Raheem Kour Hassan, Watan FM

     Unknown, in Damascus, Syria

Amer Diab, Freelance

     March 29, 2013, in Damascus, Syria

Mahmoud Natouf, Sana al-Thawra, Moadamyat Al-Sham Media Center

     March 14, 2013, in Damascus, Syria

Ghaith Abd al-Jawad, Qaboun Media Center

     March 10, 2013, in Damascus, Syria

Amr Badir al-Deen Junaid, Qaboun Media Center

     March 10, 2013, in Damascus, Syria

Rodrigo Neto, Rádio Vanguarda and Vale do Aço

     March 8, 2013, in Ipatinga, Brazil

Walid Jamil Amira, Jobar Media Center

     March 3, 2013, in Damascus, Syria

Olivier Voisin, Freelance

     February 24, 2013, in Antakya, Turkey

Mafaldo Bezerra Goes, FM Rio Jaguaribe

     February 22, 2013, in Jaguaribe, Brazil

Mohamed Saeed al-Hamwi, Qaboun Media Center

     February 17, 2013, in Syria, Syria

Youssef Adel Bakri (Youssef Abu Jad), Halab News Network

     February 15, 2013, in Aleppo, Syria

Ahmed Rajib Haider, Freelance

     February 15, 2013, in Dhaka, Bangladesh

Loay al-Nimir, Freelance

     January 31, 2013, in Arbin, Syria

Issam Obeid, Freelance

     January 31, 2013, in Arbin, Syria

Abdel Karim Nazir Ismail, Freelance

     January 31, 2013, in Arbin, Syria

Mohamed al-Mesalma, Al-Jazeera

     January 18, 2013, in Daraa, Syria

Abdihared Osman Aden, Shabelle Media Network

     January 18, 2013, in Mogadishu, Somalia

Yves Debay, Assault

     January 17, 2013, in Aleppo, Syria

Bassem Fawaz al-Zabi, Freelance

     January 13, 2013, in Daraa, Syria

Mirza Iqbal Hussain, News Network International

     January 10, 2013, in Quetta, Pakistan

Saif ur Rehman, Samaa TV

     January 10, 2013, in Quetta, Pakistan

Imran Shaikh, Samaa TV

     January 10, 2013, in Quetta, Pakistan

Suhail Mahmoud al-Ali, Dunya TV

     January 4, 2013, in Damascus, Syria


2 Media Workers Killed in 2013

     Terminology explained

José Darío Arenas, Extra Quindío

     September 28, 2013, in Caicedonia, Colombia

Ahmed Sharif Hussein, Radio Mogadishu

     August 20, 2013, in Mogadishu, Somalia


26 Journalists Killed in 2013/Motive Unconfirmed

     Terminology explained

Juan Carlos Argeñal Medina, Globo

     December 7, 2013, in Danlí, Honduras

Bashar al-Nuaimi, Al-Mosuliya TV

     October 24, 2013, in Mosul, Iraq

Jesus "Jessie" Tabanao, dyRC Radyo Calungsod

     September 14, 2013, in Cebu City, Philippines

Vergel Bico, Kalahi

     September 4, 2013, in Calapan City, Philippines

Rakesh Sharma, Aaj

     August 23, 2013, in Etawah, India

Narendra Dabholkar, Sadhana

     August 20, 2013, in Pune, India

Carlos Alberto Orellana Chávez, Canal Óptimo 23

     August 19, 2013, in Suchitepéquez, Guatemala

Mario Sy, Freelance

     August 1, 2013, in General Santos City, Philippines

Richard Kho, Aksyon Ngayon

     July 30, 2013, in Manila, Philippines

Bonifacio Loreto, Aksyon Ngayon

     July 30, 2013, in Manila, Philippines

Alberto López Bello, El Imparcial and Radiorama

     July 17, 2013, in Oaxaca City, Mexico

Aníbal Barrow, Globo TV

     June 24 through July 9, 2013, in San Pedro Sula, Honduras

Liban Abdullahi Farah, Kalsan TV

     July 7, 2013, in Puntland, Somalia

José Roberto Ornelas de Lemos, Jornal Hora H

     June 11, 2013, in Nova Iguaçu, Brazil

Jitendra Singh, Prabhat Khabhar

     April 27, 2013, in Jharkhand, India

Daniel Alejandro Martínez Balzaldúa, Vanguardia

     April 23 or 24, 2013, in Saltillo, Mexico

Mario Vendiola Baylosis, Radyo Natin and DXNC-Radyo Suhnan

     April 22, 2013, in Mindanao, Philippines

Bernard Wesonga, The Star

     March 30, 2013, in Mombasa, Kenya

Jaime Guadalupe González Domínguez, OjinagaNoticias

     March 3, 2013, in Ojinaga, Mexico

Mehmood Jan Afridi, The Daily Intekhab

     March 1, 2013, in Kalat, Pakistan

Malik Mumtaz, Geo TV and News International

     February 27, 2013, in Miran Shah, Pakistan

Luis Choy, El Comercio

     February 23, 2013, in Lima, Peru

Nemi Chand Jain, Freelance

     February 12, 2013, in Chhatisgarh, India

Mohamed Abd Al-Rahman, Syria News

     January 24, 2013, in Damascus, Syria

Ikechukwu Udendu, Anambra News

     January 12, 2013, in Anambra state, Nigeria

Issa Ngumba, Radio Kwizera

     January 8, 2013, in Kigoma, Tanzania