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Yara Abbas |
Una donna al fronte, una giornalista. Dalla parte del governo siriano, ma questo non dovrebbe farne un bersaglio agli occhi di nessuno, nemmeno del cecchino (stando alle info disponibili) che l'avrebbe uccisa nei pressi di Qusair, la cittadina siriana teatro di violentissimi scontri in questi giorni. Yara lavorava per la TV governativa Al-Ikhbariyah. Era un volto molto conosciuto in Siria. Forse non era libera di raccontare tutto quello che vedeva e tutto quello che pensava. Ma ormai è difficile farlo anche dall'altra parte, quella dei ribelli.
Sul conflitto, e sui giornalisti che lo raccontano, Amnesty International scrive:
"Syria's government and elements of the rebel movement are deliberately targeting journalist".
Mi dispiace molto, mi dispiace moltissimo. Provo rabbia e disgusto. Non importa da “che parte stava”. E imperdonabile che giornalisti siano deliberatemente eliminati perché testimoni scomodi o capri espiatori di rapresaglie ceche. Uguale quando si spara contro ambulanze o si tortura medici.
RispondiEliminaRabbia e disgusto davanti tanta spietatezza.
Donatella