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Ti scrivo questo. Visto e registrato oggi. Chissà se ti piace.
Che non abbia fine e anzi si trasformi
in un grido collettivo il rotolio del pallone sul campo d'erba finta.
E che non finiscano mai le unghie, sotto i suoi denti: una generosa
distesa di cheratina e magari, prima di lei, illusione plastica,
bugia sintetica, un bello strato d'artigli posticci. Ceeentimetri da
divorare, diiio che nervoso. La ragazza bionda con le Converse ai
piedi, i jeans a tenerla dentro come un cordone di sicurezza e come
se i chili di troppo non fossero in realtà una benedizione, gli
occhi come il radar di una batteria antiaerea inquieti sul bersaglio
mobile, get it, baby, get it! E il cuore: ossignore il cuore,
a mille e cotto come la pasta di un tedesco. A vederla, un due ore
prima, fare timidi giri del campo sola, senza che ancora nessuno si
fosse degnato di farsi vivo, e nemmeno lui, lui che l'aveva chiamata:
questa sera gioco. E poi, di nuovo, incontrata altrove, per
caso e in mezzo al deserto delle sere che qui si consumano, presa in
un riscaldamento di muscoli e giunture inteso in senso sacrificale e
altruistico: dedicato a lui, che fra un po' avrebbe sul
serio giocato. E, trascorse le due ore, rieccola: a bordo campo.
Campetto. Bruga d'erba corta e senza fiato. Sola, lontana centimetri
56 da un altro spettatore noioso e che ci prova e ci prova e ci
prova. Nulla da fare, sorry buddy. Unghie rimaste: due.
Sguardo: stupendo e melodrammatico. Bersaglio: lui. E lui: la
palla, la palla, passami la pallaaaaaa! Esortazione rivolta a un
compagno di rissa. Cade una bestemmia, e cade, guardacaso, anche la
saetta di un temporale che chiama l'estate. Da bordocampo un
ragazzo di colore, a cavallo sulla
staccionata, esclama, come riflettendo, non bestemmiare. Senza
rabbia, soltanto respiro che esce accarezzando le corde. Vocali. È
musulmano, arrivato da poco e dachissadove. Non bestemmiare.
Meglio dell'arbitro, di ogni arbitro del mondo. Niente parole brutte,
questa sera, non ora, non in questo istante: la ragazza con le
Converse è a fine unghie, la partita è a fine tempo. Lui ha
sprecato una rete. Ma sta finendo, ooohhhh come sta finendo, in
quella di lei. Così presente e costante e non altrimenti distraibile
a bordo campo. Una preghiera, non turbata da altro. Tutta amore. E senza unghie. Cotta, come la pasta di un tedesco.
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