Raccontare


SPAZIO ALLE STORIE CHE NON SONO STATE RACCONTATE ALTROVE. ALLE PERSONE INCONTRATE E RIMASTE SUL TACCUINO. OPPURE A QUEI PENSIERI CHE MI PASSANO PER LA TESTA VELOCI COME UNA PALLOTTOLA: SE NON LI FERMASSI, LI PERDEREI.

domenica 27 novembre 2011

60 minuti.


Reto Ceschi

Domani sera non prendete impegni. Su RSI 2 alle 21 precise
Reto Ceschi conduce 60 minuti. Questa volta il suo magazine è dedicato all'Egitto. Per imparare la disobbedienza dalla rivoluzione araba.  Ci saranno ospiti interessanti. E ci sarò anch'io, dal terreno. Passaparola. Passaparola ogni lunedì! Ve lo ricordero' su Twitter.
(c) 2011 weast. Piazza Tahrier: la creatività è dissidenza.

5 commenti:

  1. Domani giornata lunga, domani giornata intensa. Domani giornata importante: di svolte, di cambiamenti. Assetti che mutano, equilibri che cambiano. Speriamo! Saremo lì a farci condurre dalla sua esperienza e prima saremo qui a far circolare la voce. Buon lavoro è un ossimoro ... ma lei lo farà! Mariella

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  2. Cara Mariella, grazie. Nessun ossimoro, davvero.

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  3. Caro Gianluca,

    Le invio rapidamente una reazione à chaud della trasmissione. Prima di tutto complimenti al magazine di Reto Ceschi: sono stati 60 minuti molto interessanti.
    Anche se si finiscono con in mente una giostra di parole come: interrogativi, incognite, incertezze, sfide, fiducia, speranza, entusiasmo, momenti storici, forza, avvenire da costruire, ecc.
    Ne riterrei i punti seguenti: l’inescamento di un processo che non potrà più conoscere una marcia indietro, malgrado il tempo che sarà necessario per il suo compimento; la sagezza dimostrata di passare dalla Piazza Tahrir alle urne, anche se Piazza Tahrir rimane il simbolo della vigilanza che si dovrà manifestare diversamente che nel confronto; l’idea interessante di lasciare l’Egitto realizare un modello politico proprio originale come sottolineato dal Professor Campanini; il compito colossale per chiunque prenderà le redini del potere di portare avanti il paese verso una situazione economica e sociale più giusta; una solidarietà senza interferenza da parte del’Occidente (interpellante la “lettera” di Marco Alloni).
    Ecco in breve e in disordine le mie impressioni.
    Se ne ha voglia, un Suo feedback sarebbe interessante per completare il cuadro.
    Buon proseguimento, augurandoLe di potere presto respirare un pò.

    Donatella

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  4. Mi perdoni la totale digressione, Gianluca. La mia domanda va al fotografo. Durante la bataglia di Tripoli, la stragrande maggioranza dei Suoi scatti erano in bianco e nero. Quelli della Sua “campagna d’Egitto” a colori. Che cosa Lo induce a fare queste scelte ?

    Donatella

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  5. Ho seguito la trasmissione, non dall'inizio però. L'ho trovata molto interessante e densa di contenuto, soprattutto per chi, come me, non ha avuto modo di seguire tutti gli sviluppi. Resto dell'idea che parlare e mostrare aiuta anche i pigri (volontà o tempo a disposizione... poco importa) ad aprire gli occhi sul mondo intero.

    Sono cusiora anche io di leggere la risposta alla domanda posta da Donatella... :)

    Buona notte,
    Carol

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