Raccontare


SPAZIO ALLE STORIE CHE NON SONO STATE RACCONTATE ALTROVE. ALLE PERSONE INCONTRATE E RIMASTE SUL TACCUINO. OPPURE A QUEI PENSIERI CHE MI PASSANO PER LA TESTA VELOCI COME UNA PALLOTTOLA: SE NON LI FERMASSI, LI PERDEREI.

venerdì 13 aprile 2012

Quella follia generata dall'uomo.

(c) 2012 weast productions /gg
Sabato 14 aprile nel Senso del taccuino, sulla Regione: Quella follia generata dall'uomo. Nella foto Mohammed, uno dei protagonisti del mio articolo.

8 commenti:

  1. Consiglio vivamente di leggere l'articolo di Gianluca. Da non perdere. Forse Samah e Mohammed hanno "scelto la pazzia" per poter sopravvivere. Concentrati su quella loro testa ammalata per non dover sopportare il resto. Il dolore ...

    RispondiElimina
  2. Il dolore… Quanto dolore può sopportare un essere umano prima di impazzire?

    È impressionante quanto dolore sia già stato imposto nella breve vita di questi bambini. I meccanismi del cervello sono molteplici, spesso scattano delle forme di autodifesa che nemmeno ce ne accorgiamo. Senza nessunissima competenza in materia sono anch’io dell’idea che Mohammed reagisca così al panico che ha provato. Non riesco neppure a immaginare come possa sentirsi un bambino che sta preparando la cartella per andare a scuola, quando la casa dei vicini viene distrutta da una bomba (una bomba!) e la sua danneggiata. La sua casa, il suo rifugio. Eliminando sentimenti ed emozioni evita una fonte di dolore. La logica dei bambini mi ha lasciata più volte stupefatta. Perché, pensandoci bene, non fa una grinza. Nel caso di Samah è già più difficile dire quanto la regressione sia dovuta a una sua reazione a quanto vissuto e quanto sia dovuta al fatto che abbia inalato fumi di fosforo bianco. Se non lo sanno i medici… Intanto, per scelta o per forza, rimane bambina.

    Digitando “fosforo bianco” su Google sono capitata su questo articolo http://www.unimondo.org/Notizie/Gaza-Israele-usa-fosforo-bianco-vittime-con-ferite-mai-riscontrate-prima. La ricerca ha mostrato anche delle immagini, raccapriccianti.

    Samah come una capretta da tenere in cortile.
    Mohammed che non prova più nulla.
    Due visioni che fanno male. Rappresentano il destino sconvolto di due bambini (qui due per tanti altri) e delle loro famiglie.

    Gianluca, se non ti faccio i complimenti per quello che scrivi, e per come lo scrivi, è semplicemente per non essere ripetitiva. Però ti rinnovo la mia gratitudine per queste prese di coscienza.

    RispondiElimina
  3. Grazie per i commenti, molto arricchenti. Cara Stefania, grazie per quello che scrivi dal tuo osservatorio. Pensa che ero stato il primo a dare la conferma, non il sospetto, citando mia fonte israeliana, dell'uso di fosforo bianco nell'offensiva contro Gaza (vedi ad esempio http://www.unita.it/mondo/gaza-vicina-a-mille-morti-israele-anche-fosforo-nelle-bombe-1.45426). La notizia aveva fatto il giro del web e delle agenzie.

    RispondiElimina
  4. Caro Gianluca,
    Quando fra i protagonisti dei tuoi racconti, oltre a tanti spunti di riflessione, ci sono dei bambini, ecco, mi entrano nel cuore e nel cervello, un misto di emozioni che non riesco a descrivere...un senso di ingiustizia, rabbia, ma alla fine sempre la speranza...speranza che questi bimbi e giovani adulti possano prendere la loro parte di felicità...di dolore ne hanno già avuto a sufficienza...
    Ti confesso, che se questi racconti non fossero scritti da te, per me sarebbero meno toccanti. Il sapere, che c'è chi esplora il mondo, con la voglia o l'ossessione di osservare le situazioni meno comode, dando voce a chi non ne ha è un bel regalo...e te ne ringrazio.

    Vorrei chiederti, che è accaduto ad Assil era in una tua foto qualche mese fa, con sua mamma e le sue sorelle...forse la sua storia l'hai raccontata in un altro contesto e me la sono persa...
    Per natura sono curiosa...la tua didascalia diceva che aveva bisogno di aiuto...purtroppo o per fortuna mi affeziono con facilità questo mi permette di non restare indifferente...
    A presto
    Xenia

    RispondiElimina
  5. mi dispiace non averlo potuto leggere. Ero in Italia ed oggi non sono riuscita a trovare la copia del giornale da nessuna parte. Qualcuno sa dirmi, se è possibile, dove posso reperirlo ???
    Ringrazio comunque.
    Lorena

    RispondiElimina
  6. Buongiorno Lorena, se nel contempo non hai potuto reperire l'articolo puoi mandarmi un tuo recapito via mail (leilangoss@yahoo.com) che te lo invio. Buon pomeriggio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Leila del tuo pensiero e della disponibilità.
      Nella speranza di non arrecarti troppo disturbo ne approfitto.

      Buona serata
      Lorena

      Elimina
  7. Il modo in cui contestualizzi le storie dei protagonisti dei tuoi articoli. È fonte di riflessioni ampie e profonde. Le quali restituiscono loro, la dignità che le è stata strappata.
    Quello che serve è una lettura "in profondità" della realtà. Di fronte ad eventi tragici, quali le guerre e le ostilità in genere. Siamo spesso indotti a reazioni che non vanno oltre alla commiserazione, l'incredulità, la compassione e la rassegnazione. D' indignazione poca, molto poca, sarebbe già andare troppo a fondo. In un'area come quella del Medio Oriente, ove si vive in stato di conflitto perenne. Ricorrere allo stratagemma della follia, propria a quanto pare, di tali popolazioni. Appellandosi a non si capisce bene a quale teoria, legge o principio. Nuovamente un modo per non far alcun riferimento alle responsabilità vere e spesso proprie delle popolazioni dominate invece dalla ragione
    Mi rendo anche conto, quanto potrebbe essere destabilizzante l'ammissione piena della responsabilità dell'Occidente. Gli equilibri su cui poggiano le nostre società vacillerebbero inevitabilmente.
    Ma bisognerà farci i conti presto. Questi popoli stanno giustamente premendo sempre più. Non basterà più costruire muri per non vedere e basta soprattutto a un colonialismo che non è mai venuto meno e a storie come quelle di Samah e Mohammed.

    Lorena

    complimenti anche per le foto che alleghi ai tuoi articoli. Parlano da sole e questo vuol dire tanto per un'immagine.

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.