Raccontare


SPAZIO ALLE STORIE CHE NON SONO STATE RACCONTATE ALTROVE. ALLE PERSONE INCONTRATE E RIMASTE SUL TACCUINO. OPPURE A QUEI PENSIERI CHE MI PASSANO PER LA TESTA VELOCI COME UNA PALLOTTOLA: SE NON LI FERMASSI, LI PERDEREI.

domenica 27 luglio 2014

ll senso della biro_9. Not (really) out of context.

© 2014 weast peoductions
Titolo di questo scatto: "Syrian girl runs for cover from bombs". Lo sguardo che troviamo il tempo di dedicare alla vita degli altri è resistenza. Incontra lo sguardo che ci troviamo di fronte. Il presunto (e soltanto presunto) "fuori contesto" di questa fotografia (out of context) diventa, oggi, in questo istante, la cucitura che ci traghetta ad altri teatri  dove va in scena la realtà. Quando una immagine parla per altre, ci chiede senza fronzoli di diventare protagonisti di un'azione affidata al pensiero e alla libertà di opinione. Per essere e sentirci protagonisti di un atto di giustizia che proiettiamo sugli innocenti (avrà, questa parola, ancora un senso?), smontando, con questo medesimo sguardo, uno sguardo che aggiusta la realtà, il gioco feroce e impassibile delle parti. Di tutte le parti in causa. E (fintamente, perlomeno per quanto riguarda "la pelle degli altri", la sola che paga il prezzo) in guerra. 

1 commento:

  1. E' un grande vuoto nell'anima, e non riesco a farne a meno, pensare a tutte le vittime (soprattutto ai bambini che sono o meglio sarebbero stati il futuro del mondo e a quelli per ora sopravvissuti ma già condannati ad un trauma terribile e, come hai scritto tu, donne, uomini che meritano un posto dove vivere in pace). Mi chiedo spesso se dietro a questa guerra e ad altre non ci sia davvero un gioco infame per destabilizzare il mondo intero, con vittime sacrificali. Penso che in modo subdolo questo gioco stia toccando anche l'Europa. Ciao.

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