A volte mi spiace. Detto da un
bastardo, è dire tutto. Mi spiace, ad esempio, per il ragazzo del
fazzoletto di carta di ieri sera. Avrei anche potuto ignorarlo, che
andasse avanti con la sua vita senza finire dentro un racconto. E
tuttavia: oggi ho ricevuto sei righe scritte da una persona che
proprio ieri aveva trascorso una serata uguale a quella che stava
trascorrendo la ragazza con le lentiggini (vedi post precedente se
non sai di che cosa sto parlando). Forse, addirittura, la stavano
trascorrendo insieme: gli stessi secondi, gli stessi minuti, lo
stesso tipo di ometto davanti agli occhi. Che ci sia un problema di
fondo? C'è. Il maschio è a terra, uguale alla gomma di una
macchina, magari la sua. Troppi acquisti online,
troppe creme e cremine, troppa roba giusta da mettersi addosso,
troppi calzini cambiati due volte al giorno, troppe mutande cambiate
tre volte al giorno, troppo deodorante, troppo profumo, troppo ruolo.
Tutta roba che ti frega, perché tolta quella ci sei soltanto tu. E
qui sono dolori. Ti devi inventare qualcosa. È dura, lo sappiamo
tutti. E poi, guarda, c'è poco da farci giri intorno: siamo piatti,
noi uomini, questo ci frega ma tanto. Siamo sempre alla ricerca di un
modo di comportarci, di fare le cose, di dare un'impronta alla
serata. Ecco: dare un'impronta alla serata. Un'impronta d'elefante,
finisce quasi sempre così. Meglio, allora, fare finta di niente,
cercare di essere il più fedeli a noi stessi. Non si sbaglia. Ne
esci, magari, con le ossa rotte, ma almeno non hai fatto cazzate.
Voglio aggiungere qualcosa, argomento
diverso: sto incontrando molta gente, molta davvero, interessata al
mondo. Qui da noi, Svizzera italiana. Lo dico ogni volta che mi
capita di constatarlo. È un piacere sapere che c'è questa attenzione, questa disponibilità ad assorbire. Non ne ho mai dubitato. Ed è una delle battaglie che porto avanti: raccontare il
mondo. E pensare che c'è chi vorrebbe farci credere che, invece, le
cose non stanno così. La chiamo la “dittatura del giardinetto”.
Chi ce l'ha e lo coltiva – davanti casa o nella propria testa –
arriva a pensare (cristo, ma mettendoci uno sforzo pazzesco) che se
questo mondo soffocato vale per lui/lei, vale per tutti. E sto
parlando di televisione, giornali eccetera, insomma: di informazione.
Aspetta: non sarà che se noi maschi siamo diventati così piatti è anche colpa loro? Che ce l'hanno data a bere, che li abbiamo copiati (giornali, TV, la monnezza di telefilm che mandano in onda, notizie e ben altro ancora, ecc.)? Che li abbiamo presi per buoni?
Aspetta: non sarà che se noi maschi siamo diventati così piatti è anche colpa loro? Che ce l'hanno data a bere, che li abbiamo copiati (giornali, TV, la monnezza di telefilm che mandano in onda, notizie e ben altro ancora, ecc.)? Che li abbiamo presi per buoni?
È blog estate: andiamo avanti senza
navigatore, un po' sul leggero, ma non si vive di sola guerra.
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