Raccontare


SPAZIO ALLE STORIE CHE NON SONO STATE RACCONTATE ALTROVE. ALLE PERSONE INCONTRATE E RIMASTE SUL TACCUINO. OPPURE A QUEI PENSIERI CHE MI PASSANO PER LA TESTA VELOCI COME UNA PALLOTTOLA: SE NON LI FERMASSI, LI PERDEREI.

venerdì 19 aprile 2013

Una indecifrabile trasparenza.

Di nuovo a tu per tu con quello che sai. E non puoi dire. Forse. O non vuoi.
Abituata alla resistenza, che affidi anche alle parole: le svuoti, furba, del peso che recano.
Le taci, dicendole.
Quante scoperte sai ancora compiere. Guardi da un vetro, oggi madido di pioggia,
solo schermo a tagliarti il vento
che travolge le cime degli alberi;
inquiete, come le tue dita.
Acqua, che scende dalla schiena di una ragazza
un bel pezzo di vita fa.
Le gocce si fanno piccoli globi
luccicanti e
rallentando la corsa
compongono le infinite alternative
della memoria.
Oggi - a quanti anni dai tuoi vent'anni? -
componi le lettere di innumerevoli parole:
le consegni, fingendo altro,
allo sbalordimento del vetro,
sul quale corrono, ma senza fretta vera,
gocce ora grandi ora meno,
gonfie o modeste. Rimbalzano.
Verso me.
Colme - colme, certo, e senza dubbio -
della indecifrabile trasparenza
della vita.
Vedi? Scrivo ancora.


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