Raccontare


SPAZIO ALLE STORIE CHE NON SONO STATE RACCONTATE ALTROVE. ALLE PERSONE INCONTRATE E RIMASTE SUL TACCUINO. OPPURE A QUEI PENSIERI CHE MI PASSANO PER LA TESTA VELOCI COME UNA PALLOTTOLA: SE NON LI FERMASSI, LI PERDEREI.

mercoledì 3 maggio 2017

Sorelle a Mosul.

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"Vivere", amico, è anche raccontare le cose come stanno. Come sta il mondo, per fare un esempio. Raccontarlo per quello zero che conti. Consapevole che non conti nulla. E che tutto accade nello stesso istante: le immagini di prima, quelle sotto, del post precedente, e queste. No predica, non sono un prete, non sono un politico. Allergia totale.

Dico: metti la tua vita dentro la guerra, dai un'occhiata. Sorelle a Mosul, chiamiamola così questa fotografia. Saranno ancora vive? Questa domanda mette me, che le ho fotografate, di fronte allo specchio della responsabilità e della verità. Che cosa ho fatto per portarle via da Mosul? Ho scattato una fotografia. Ci starà pure una confessione, oppure no? Eccola, appena consegnata. Non sono servito a nulla.

Quindi: le metto in mano al Blog. A voi. Alla vostra vita. Il giornalismo, oggi, deve essere resa dei conti con quello che sei. Chi sei, di fronte a questa immagine? Cosa sei? La verità del racconto del mondo (della guerra) sta, tutta quanta, nella disponibilità a finire a pezzi. E a trasformare i pezzi nei quali sei finito in parole, oppure in immagini, da ricomporre poi nella militanza che riconosce quale sola bussola il nostro-essere-al mondo trasformato (sì, sì, sì...) in resistenza. In resistenza per la vita. A costo di perderla. Ecco: a costo di perderla. Come succede. Oooh se succede, al fronte. Davanti, magari, a tre sorelle a Mosul. Ne vale la pena, garantito. Se ne vale.

Pensarci. Pensarci ne vale ancora di più. Pensare a come tutto, a questo mondo, accade nello stesso istante. Tu che respiri e leggi queste parole, e pensi alle sorelle, a dove sono. E loro. Dove sono le tre sorelle? Lo so che ci pensi. Siamo forti, dentro. Più di quello che pensano quelli che non hanno mai messo le chiappe in guerra. E parlano. Parlano. Oh, se parlano.

C'è un odore, qui attorno, di polvere da sparo. Ovunque. Vivere. Vedere che ce la fanno, che ce l'hanno fatta, dai...

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