Mai avuta una carta cliente, niente. Me
la tiravo, dentro di me, pensando ai quei poveretti che invece la
tirano fuori a ogni benedettissimo pagamento alla cassa. A questa o a
quella. E che sorridendo alla cassiera – che non c'entra – danno
intanto libero accesso alla propria dentiera (pulita con quale
prodotto?), alle proprie ascelle (deodorate con quale roll-on?), al
proprio letto (movimentato da amplessi consumati con quale
preservativo?), al proprio stomaco (riempito con quali spaghetti,
quali surgelati, quale cioccolato, quale sacrosantissimo cazzo di prodotto?). Mai avuta nemmeno una
squadra del cuore, non di calcio, non di hockey, puro zero, ci
mancherebbe. Altre passioni. Oggi, tuttavia, mi accorgo che il fesso
sono io.
Qualche ora fa ero seduto davanti alla
consulente della mia (mia, si fa per dire) assicurazione malattia
(corna e scongiuri, per quello che valgono e servono, alla mia età,
con la mia vita...). Questione di grattarci uno sconticino, due
franchi di qua, uno e mezzo di là. E, santiddio, vedi un po' come
vanno le cose, uno sconto ci starebbe. Ci starebbe? Ci starebbe.
Facciamocelo, allora, questo sconto, cara signora. Pausa. E nuovo
paragrafo.
La consulente mi chiede: “Lei ha la
carta Manor?”. Ossignur, la cosa? “Nel qual caso le faremmo, caro il mio signor Grossi, un bel
dieci percento di sconto”. Scusi, r-i-p-e-t-a. “Un bel dieci percento
di sconto”. Ho il cervello che passa in rassegna le mie cards
alla velocità di una mitragliatrice. Senza trovare il bersaglio.
“Lei è tifoso dell'HCL?”. Mi scusi? “Ma sì, lei è tifoso
dell'Hockey Club Lugano?”. Ma signora, io, io, non lo so, da
ragazzo ascoltavo le partite alla radiolina, con l'auricolare che sembrava un catetere infilato nell'orecchio, poi le ho perse, per
qualche anno, lavoro all'estero, sa com'è..... “Quindi, niente
Manor e niente HCL?”. Nuovo paragrafo.
Niente. E allora: niente sconto. Sulla
mia fottutissima salute.
La mamma è morta in aprile. Per
fortuna la medicina ha inventato il modo per farci andare via (i
somali dicono invece che i morti “si nascondono soltanto”, mi piace
come idea) senza davvero capire come ce ne andiamo. Senza soffrire.
Possibile? È quello che ci dicono i doctors con facce serissime, facce da paura. Qualcosa gli credo.
Oggi –
proprio oggi – ho ricevuto (intestata alla “comunità
ereditaria”, restiamo infatti soltanto mio fratello ed io) una fattura della
stessa cassa malattia. Vanno ancora pagati - a sette mesi da quando lei "si è nascosta" - 45 franchi sulle spese
originate dagli ultimi mesi che mia madre ha trascorso sulla terra, dagli ultimissimi giorni in ospedale, in un letto - devo dirlo, per correttezza - che lei trovava "comodissimo". Pagare, gentilissima e ormai evaporata signora Grossi. Si capisce: non aveva la carta Manor e non tifava per l'HCL, non gliene fregava un emerito nulla. A capo due volte.
Ho deciso che manderò la fattura residua alla Manor e
all'HCL. È poca roba. La paghino loro. Sicuramente non c'entrano un accidenti, ma
allora: perché me li citano prospettandomi lo sconto come fai vedere
un salvagente a uno che è in mezzo al mare? È un po' che lo dico,
fra le righe e anche meno: rivoluzione! Dobbiamo farla. Se non la
facciamo, la fanno loro. Ci fanno fessi loro. Con o senza carta Manor. Con o senza cuore che
batte per l'hockey. Questa sera scendo per strada. Da solo, okay, ma è un inizio. Nuovo paragrafo.
Quei 45 franchi non li pagherò mai. È la prima barricata. In attesa che magari qualche personaggio politico (uno o una che "dedica la propria vita al bene della gente") si faccia vivo. Ultimo paragrafo.
La prossima volta faccio il nome dell'assicurazione. Così
magari ci capiamo meglio.
(Se avete fatto simili esperienze scrivete a info(at)weastproductions.tv).
Mi piace. È molto ben scritto. Ma sembra più un racconto di Buzzati che una chiamata alla rivoluzione.
RispondiEliminaGentilmente ti chiedo di informarti presso la tua cassa malattia e chiedere le condizioni di sconto. Poi, se lo desideri, me le puoi comunicare. Dubito che fra le condizioni che ti segnaleranno figurerà la scelta di vivere finalmente in modo sano o il fatto che tu abbia sempre vissuto in modo sano (anche se vivere davvero, a mio parere, è leggermente antitetico al significato corrente di "salute". Questa riflessione è tuttavia scollegata da qualsiasi riferimento al tuo stile di vita, che ignoro. Mi interessa invece sapere se anche a te verrà proposto un sistema di schedatura delle tue abitudini di consumatore (carta cliente, che la dice lunga sullo stile di vita di una persona, anche sui suoi "malanni" inconfessati) condendo questa proposta con una spiazzante domanda: sei tifoso di una squadra di hockey? Non c'entra, serve soltanto a farti dimenticare i dubbi suscitati dalla domanda precedente. Se vuoi comunicare puoi usare anche info(at)weastproductions.tv.
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