Raccontare


SPAZIO ALLE STORIE CHE NON SONO STATE RACCONTATE ALTROVE. ALLE PERSONE INCONTRATE E RIMASTE SUL TACCUINO. OPPURE A QUEI PENSIERI CHE MI PASSANO PER LA TESTA VELOCI COME UNA PALLOTTOLA: SE NON LI FERMASSI, LI PERDEREI.

venerdì 11 ottobre 2013

Torna "Il senso del taccuino!"

Domani, sabato, torna Il senso del taccuino sulla Regione. È una storia che dovevo scrivere. Qui di seguito il (solito) estratto:

Ride. Le mancano 3 mesi. In ore non ha la testa per calcolarle. In metri farebbero invece chilometri, anche se non molti e anche se non percorsi correndo. Non ha più fiato da vendere. Che allegria. Eppure: è bella da perderci la testa.
La prima volta che ero stato a Praga, avevo comprato un quadro. Studiavo ancora. Lo avevo pagato 500 dollari. Mi avevano spiegato che lo aveva dipinto una ragazza che frequentava l'Accademia. Il suo nome era scritto dietro la tela. Non lo svelerò, ma credetemi: è ancora lì, dietro la tela appesa in una mia stanza. Sono trascorsi più di vent'anni da quella visita a Praga. E per un bizzarro artificio della vita, è a Zurigo che si chiude il cerchio apertosi allora. Qualcuno direbbe: si compie un destino. Ma io non sono fatto di quella pasta. Sono più complicato.

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