Raccontare


SPAZIO ALLE STORIE CHE NON SONO STATE RACCONTATE ALTROVE. ALLE PERSONE INCONTRATE E RIMASTE SUL TACCUINO. OPPURE A QUEI PENSIERI CHE MI PASSANO PER LA TESTA VELOCI COME UNA PALLOTTOLA: SE NON LI FERMASSI, LI PERDEREI.

martedì 8 ottobre 2013

Il clown sotto il tendone vuoto.

Lei si era concessa un po' di rossetto. Francamente: un bel po'.

Lui aveva messo la giacchetta buona. Con le maniche quel poco troppo lunghe, ma sempre troppo lunghe.

Le maniche troppo lunghe a un uomo danno l'aria triste, da sfigato. Lui era dolcissimo.

Troppo rossetto a una signora che ha passato i sessanta pesa. È uno strato di colore che rischia di farti cadere la bocca. Troppo rossetto è l'urlo del clown sotto il tendone vuoto.

Eppure: lei era bellissima. Perfetta. Elegante. Giovanile. Decisa.

Sono passato accanto a loro, sarà stato un attimo. Giuro che parlavano d'amore. Vuoi mettere?

Dicevano che la vita non è quella che vogliono farti sembrare (credere) che sia.

Dicevano che la vita è uno sballo pazzesco. Loro due. Che insieme facevano, in anni, lascia stare...

Click. Rapido, come un ladro. Non abbastanza, tuttavia.

Lei volta il capo, quel poco che basta, senza sforzo. E mi fa l'occhiolino. Ci giurerei. Veloce, come una lucertola.

Quando si dice una giornata da ricordare.

(c) 2013 weast productions





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