Raccontare


SPAZIO ALLE STORIE CHE NON SONO STATE RACCONTATE ALTROVE. ALLE PERSONE INCONTRATE E RIMASTE SUL TACCUINO. OPPURE A QUEI PENSIERI CHE MI PASSANO PER LA TESTA VELOCI COME UNA PALLOTTOLA: SE NON LI FERMASSI, LI PERDEREI.

sabato 17 settembre 2016

Se trovo la penna.


(c) 2016 weast productions

Non il 17, non oggi, sabato, perché sono superstizioso. Il 24 settembre, invece. Si ricomincia il 24 settembre con Il senso del taccuino sulla Regione. Ci ho ripensato.

Si ricomincia per raccontare la vita. A partire da quella che sta a due millimetri dalla nostra. Straordinaria, come tutte le altre vite. Basta guardarla e ascoltarla. Tre scatti che raccontano. L'inizio è questo:

Hai voglia essere innamorata. Hai voglia dirglielo. O magari anche soltanto fare finta. E quando glielo dici ti senti un'attrice. Una comparsa dentro la tua vita. Glielo dici e capisci che è una fionda che ti strappa alla solitudine. Ti scaraventa chissà dove. L'importante è: lontano. Come una lavanda gastrica ti toglie dallo stomaco e poi da tutto il resto, da tutto il resto del tuo organismo, quello che non avresti dovuto bere. O mandare giù. Comunque sia: mandare giù. E invece, invece, lo hai. Invece lo hai. Mandato. E giù. Serve un bel po' di coerenza per farsi a pezzi. O anche soltanto per lasciarsi fare. Fare a pezzi. Fare. E basta. E a pezzi. Farsi fare a pezzi. Una cellula dopo l'altra. 
Bastasse essere vivi per sentirsi vivi sarebbe un affare. 

Il resto ve lo immaginate da qui a sabato. Che poi lo scrivo. Se trovo la penna. Oooooh, se la trovo.




Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.