Raccontare


SPAZIO ALLE STORIE CHE NON SONO STATE RACCONTATE ALTROVE. ALLE PERSONE INCONTRATE E RIMASTE SUL TACCUINO. OPPURE A QUEI PENSIERI CHE MI PASSANO PER LA TESTA VELOCI COME UNA PALLOTTOLA: SE NON LI FERMASSI, LI PERDEREI.

lunedì 8 febbraio 2016

"Che bela guera".

(c) 2016 Weast Productions

Che bela guera. Quella che non fa prigionieri. Non fa morti. Non fa nemmeno prigionieri torturati. Che bela, come si dice nel mio dialetto. Che bella guerra quella che se ne va via liscia, ecco, come nemmeno a vederla. Come se nemmeno esistesse. Eppure: andrebbe guardata, una guerra, per capire che non ne esiste una diversa. Che ne esiste una sola: la guerra. La guerra e basta. Il sito di BBC World cita il rapporto delle Nazioni Unite (cliccare QUI per leggere), secondo il quale il regime di Damasco avrebbe torturato un grande numero di persone e la stessa cosa avrebbero fatto gruppi ostili al governo di Bashar Al Assad. Niente di più sicuro. Il condizionale è superfluo e stona. Che bela guera, alloraUno, dopo averlo detto e documentato circa tre anni fa, si sente anche un poveraccio. Perché se lo dici da solo, senza che lo dica l'ONU, e soprattutto se lo dici molto tempo prima: che figura ci fai?

 In realtà, il punto è questo: hai mai visto una guerra combattuta per bene, pulita e corretta, una guerra che rispetta le leggi come uno rispetta i limiti di velocità e i tempi del parcheggio quando lascia la macchina da qualche parte?

Siamo pronti a berne di cose, tante e tante. Ma che esista una guerra pulita, una guerra combattuta secondo il diritto (e sia pure internazionale), una guerra pensata per bene, che ci faccia dormire tutti quanti le sacrosante otto ore di sonno dovute: qualcuno l'ha mai vista una guerra fatta così?

(c) 2016 Weast Productions





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