Raccontare


SPAZIO ALLE STORIE CHE NON SONO STATE RACCONTATE ALTROVE. ALLE PERSONE INCONTRATE E RIMASTE SUL TACCUINO. OPPURE A QUEI PENSIERI CHE MI PASSANO PER LA TESTA VELOCI COME UNA PALLOTTOLA: SE NON LI FERMASSI, LI PERDEREI.

mercoledì 10 settembre 2014

15 secondi.

Capita. E quando capita, ti fa pensare. In ascensore, se non sei dentro solo, c'è sempre il problema di: dove mettere gli occhi, dire qualcosa, trovare un argomento. Se stai zitto, è come trattenere il respiro sott'acqua: devi riuscirci dall'inizio alla fine. Se dici qualcosa, il cinema ci ha abituati a pensare che l'argomento sia sempre il tempo che fa. È cinema, that's the way it is. Oggi, mi sono fatto 15 secondi di cinema. Senza il meteo. La persona che ha preso l'ascensore insieme a me mi ha detto che Faccia da reporter è la sua ultima lettura prima di andare a dormire. Altro che il tempo. Mi è tuttavia sembrato di essere in un film, per un istante. Quei film che guardi e ti dici che è vero, che la vita va così. È la forza della finzione: ci apre gli occhi su una realtà che altrimenti non vedremmo mai. Soprattutto, ci spiega che la vita è un racconto. Siamo tutti in fila dietro un racconto, qualche lettore si ricorderà questa frase del Blog. Vorrei ringraziare la persona che mi legge prima di dormire. Lei che mi legge di sera tardi, è diventata il mio racconto di oggi. Per una volta che non scrivo di cose brutte, lasciatemelo fare.

2 commenti:

  1. Io ti leggo di mattina.
    Quando trovo un tuo post so che, per quante cose brutte leggerò e accadranno, un parte della giornata sarà salvata. Saluti.

    RispondiElimina
  2. Io ti direi "ciao", perché "non morire che di te c'è bisogno" mi sembrerebbe poco elegante (come il gesto scaramantico che probabilmente ne conseguirebbe)...

    Ciao (appunto)
    Giada

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.