Raccontare


SPAZIO ALLE STORIE CHE NON SONO STATE RACCONTATE ALTROVE. ALLE PERSONE INCONTRATE E RIMASTE SUL TACCUINO. OPPURE A QUEI PENSIERI CHE MI PASSANO PER LA TESTA VELOCI COME UNA PALLOTTOLA: SE NON LI FERMASSI, LI PERDEREI.

lunedì 14 maggio 2012

Quei maschi piuttosto ingrassati. E la rivoluzione al femminile.

(c) 2012 weast prodution / gg

Via Twitter ricevo QUESTO link.  Si tratta di un gruppo di ragazze (3 o quattro al massimo) che ad Aleppo oggi - 14 maggio 2012 - cercano di impedire che soldati siriani arrestino dei loro colleghi studenti. Mmmmm. Le ragazze portano il velo, se gli occhi non mi ingannano una è addirittura divelointegralevestita. Quando si dice coraggio. L'ho sempre detto, lo ripeto: la rivoluzione in Medio Oriente passa attraverso le donne. E siccome non è ancora accaduto, la vera rivoluzione non c'è ancora stata. In Libia ho raccontato la storia di donne coraggiose che sostenevano la rivoluzione, i combattenti al fronte (maschi scellerati nella confusione che creavano); in Palestina ho conosciuto donne coraggiosissime nel difendere i propri figli, sole, senza armi, soltanto con la loro intelligenza; in Libano ho conosciuto giornaliste (arabe) al fronte; in Iraq una che mi parlava (male) di Saddam Hussein quando lui - lui! - era ancora al potere; sempre in Libia ho conosciuto una giovane egiziana con la passione per la fotografia: lavorava come interprete per la TV spagnola, ma sognava i suoi scatti: oggi ha realizzato il sogno. Potrei andare avanti, per molto ancora. Finisco con questa istantanea: una fotografa araba in un mare di uomini. Non è a disagio. Aaaaanzi: pur di portarsi a casa lo scatto li prenderebbe tutti a schiaffi. A schiaffi no: troverebbe un modo per fargli credere, ai colleghi maschi, che la vera notizia è fuori dalla sala. Una palla colossale. Ma loro - i maschi - ci crederebbero. E' così che si fa: da furbi. Da furbe, sorry. Questo per dire che la percentuale di donne giornaliste europee che incontro sugli scenari caldi del mondo è ridicola se paragonata a quella delle donne arabe (musulmane, cristiane). Tutte giovani. Le donne occidentali provano, per le colleghe in chador (per loro sono velate anche le cristiane, quasi il velo ti ingrippasse il cervello), compassione e, al massimo, esprimono un senso di femminile solidarietà. Peccato. Dovrebbero, semplicemente e senza malanimo, invidiarle. Ma se lo facessero dovrebbero anche riconoscere che qui - qui da noi, vale a dire in Occidente, ragazzi, sveglia!!!! - ancora stanno agli ordini dei maschi. Maschi solitamente piuttosto incapaci, piuttosto ingrigiti, piuttosto ingrassati, piuttosto senza fantasia, piuttosto senza palle, piuttosto gelosi del posto che occupano. E' così. La rivoluzione è a Oriente. Good night.

1 commento:

  1. A proposito di donne coraggiose, capaci di cambiare la storia: ecco il trailer di un film che ho visto proprio oggi e pare uscire presto sugli schermi della Svizzera italiana http://cine.search.ch/la-source-des-femmes/arthouse-movie.it.html.
    La descrizione è piuttosto scarsa, ma sul web se ne trovano di più esaurienti. D'altra parte, meglio non svelare troppo...
    Buona visione

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