Raccontare


SPAZIO ALLE STORIE CHE NON SONO STATE RACCONTATE ALTROVE. ALLE PERSONE INCONTRATE E RIMASTE SUL TACCUINO. OPPURE A QUEI PENSIERI CHE MI PASSANO PER LA TESTA VELOCI COME UNA PALLOTTOLA: SE NON LI FERMASSI, LI PERDEREI.

giovedì 27 luglio 2017

L'assenza dell'abisso.

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Diffida di quelli che ti dicono di avere tanti amici gay. Se non te ne torni sui tuoi passi prima, fai in tempo a sentire un “ma”, un “però”, garantiti come l'influenza. Ma questo, ma quello. Uguale a dire: non ne hanno mezzo. Transgender, lascia perdere. “Io non ho nulla contro i transessuali, anzi ho pure qualche amico trans, in transizione oppure no, quanti sono, uno, due, sì sono due. Uno, addirittura, ha compiuto il grande passo. Però... Scusa, ti devo lasciare, sta arrivando mia moglie”.

Detto questo: sorprende la furia (e l'assenza di ironia) della comunità LGBT negli USA (et altrove) successiva alla decisione dell'Amministrazione Trump di vietare l'arruolamento dei transgender nell'esercito. Vogliono copiare tutte le stronzate che fanno gli eterosessuali e gli omosessuali, incluso fare la guerra. Una volta si diceva, in senso lato e spregiativo: “diversi”. Faceva male. Il ravvedimento linguistico costituisce un obiettivo raggiunto, anche per i transgender. “Uguali” cosa fa? Cosa fa, però? Fa che la guerra la vogliono fare tutti: tutti al fronte, a massacrare. Il mistero della vita sta nella sua assenza di abisso. 

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