Raccontare


SPAZIO ALLE STORIE CHE NON SONO STATE RACCONTATE ALTROVE. ALLE PERSONE INCONTRATE E RIMASTE SUL TACCUINO. OPPURE A QUEI PENSIERI CHE MI PASSANO PER LA TESTA VELOCI COME UNA PALLOTTOLA: SE NON LI FERMASSI, LI PERDEREI.

martedì 4 ottobre 2016

In memoriam. Perché vale la pena. Vale la morte. Forse anche quella.

Ricordare un collega. Jeroen Oerlemans. Che non c'è più. Uno che ha lasciato la vita per raccontare il mondo. Ho atteso due giorni, per scrivere questo post. Ho pensato che forse ha ragione Don McCullin, nel documentario che ne racconta la vita di reporter, a dire che non ne vale la pena: morire per raccontare il mondo. Ci ho pensato due giorni e ho concluso che invece vale la pena. 

Ricorderò Jeroen Oerlemans, fotoreporter olandese ucciso a Sirte (Libia) due giorni fa (da un maledetto cecchino dell'Isis): lo ricorderò venerdì prossimo a Losanna, in occasione di una conferenza presso il CHUV, Ospedale universitario della città, che mi ha invitato a parlare di "incertezza". Facciamo il nome: Jeroen Oerlemans. Il pensiero di Faccia da reporter è con la sua famiglia. 


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