Raccontare


SPAZIO ALLE STORIE CHE NON SONO STATE RACCONTATE ALTROVE. ALLE PERSONE INCONTRATE E RIMASTE SUL TACCUINO. OPPURE A QUEI PENSIERI CHE MI PASSANO PER LA TESTA VELOCI COME UNA PALLOTTOLA: SE NON LI FERMASSI, LI PERDEREI.

venerdì 27 maggio 2016

Il senso del taccuino.



Domani nel Senso del taccuino sulla Regione: "Un'indefinibile testardaggine". Qui di seguito il consueto estratto:

Le immagini della realtà non sono mai sole. Spesso, ne portano con sé altre, già viste. Portano racconti. Come questa fotografia: porta una storia che non c’entra nulla con lei. Diciamo che l’ha risvegliata.

Aveva dato il meglio di sé. Nel senso di una indefinibile testardaggine. Oh sì. Non sarebbe esagerato e nemmeno fuori luogo aggiungere: di vivere. Una testardaggine di vivere. Un poco di buono, mai: questo mai. Mai stato. Forse soltanto per pochi mesi. Gli piacevano le macchine, ecco. Dov’è il problema? Gli piacevano le macchine degli altri. Era innamorato delle otto cilindri e specializzato in sistemi antifurto elettronici sorvegliati dal satellite. Da bambino, gli avevano spiegato che Dio vede tutto. Aveva cominciato a maturare i primi dubbi a otto anni. A nove aveva aperto senza chiavi la serratura della si fa per dire sua prima auto. Una vecchia Range Rover nera senza nessun tipo di allarme. Dio non aveva battuto ciglio. A dieci, i dubbi erano spariti: quando lui apriva le macchine, Dio, se c’era, guardava altrove.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.