Raccontare


SPAZIO ALLE STORIE CHE NON SONO STATE RACCONTATE ALTROVE. ALLE PERSONE INCONTRATE E RIMASTE SUL TACCUINO. OPPURE A QUEI PENSIERI CHE MI PASSANO PER LA TESTA VELOCI COME UNA PALLOTTOLA: SE NON LI FERMASSI, LI PERDEREI.

domenica 17 aprile 2016

Dopo. Dopo esserci stati.

(c) 2016 weast productions

Dai. Dai che ci facciamo due risate. Quattro risate. Dai: che ci. Che ci. Che ci. Che sputiamo sangue. Dai che: che sputtaniamo sangue. Dai che glielo diciamo, che glielo raccontiamo, che glielo cantiamo, dai che glielo suoniamo. Dai: che glielo spieghiamo (oooocriiiistooo), per una volta, una vera volta, che cos’è. Per una volta vera. 

Che cusa l’è cosa?

Che cos'è essere così. Punto. Essere come sono io. Mentre mi fai una foto. Essere senza fondo. Ecco. Se si capisce. Se. Se si capisce. Se si capisce che cosa è essere dentro una guerra. O anche fuori. Ma dopo. Finalmente fuori. E finalmente dopo. Dopo esserci stati.



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