Raccontare


SPAZIO ALLE STORIE CHE NON SONO STATE RACCONTATE ALTROVE. ALLE PERSONE INCONTRATE E RIMASTE SUL TACCUINO. OPPURE A QUEI PENSIERI CHE MI PASSANO PER LA TESTA VELOCI COME UNA PALLOTTOLA: SE NON LI FERMASSI, LI PERDEREI.

martedì 10 settembre 2013

Un burqa al volante.


Quando sorpassiamo una cabrio in autostrada guidata da una signora con la testa infilata dentro un foulard, va bene?, noi maschietti occidentali strafatti di cilindri e cavalli motore cosa facciamo? Tiriamo dritto? Guardiamo dall'altra parte? Facciamo un gestaccio? Chiamiamo la polizia? I servizi segreti? Ci sentiamo a disagio oppure oltraggiati nel fondo del fondo delle nostre radici cristiane?

No. O-o-o-o-o-o. Rallentiamo, ci mettiamo a pari con la cabrio. E lasciamo partire una scarica brutale di testosterone a 95 ottani, eventually 98. O diavolo! Eppure, da un punto di vista empirico, nulla ci fa pensare che questa non sia una donna musulmana. Per quanto ci è dato di capire e per come siamo soliti guardare al mondo e a farlo a pezzi (nel senso di compartimenti), la signora al volante della cabrio lanciata a 140 km/h sull'autostrada è in tutto e per tutto una musulmana. Ha, infatti, il foulard in testa. E nonostante (o forse proprio per questo) noi maschi con due tubi di scarico dietro la macchina (e nella testa) ci calamitiamo attirati da... da che cosa?

Se la signora alla guida avesse i capelli al vento, garantito che ci limiteremmo a sorpassarla col gas a tavoletta per fargliela vedere chi sa guidare! Respira questa nuvola di C02, baby, e comprati una Smart!

E invece, invece: i suoi capelli sono elegantemente nascosti sotto un foulard. E noi, con le vene che pulsano, le pupille dilatate, il cervello che dice "uhuhuhu" rallentiamo per prolungare questa visione insolita e - ammettiamolo - meravigliosa. È una immagine che sa di sfida, di voglia di saperne di più, di vedere di più. Che - per dirla tutta - ci innervosisce perché ci impedisce di acquisire e confermare facendola a pezzi la (solita) immagine di una donna al volante che aspetta un attimo adesso ti faccio vedere chi è il maschio e chi comanda on the road.

Mi hanno detto che fra poco si voterà per decidere se proibire il "burqa" in Svizzera: una parola che, credo, il 99% degli svizzeri non sanno né come scrivere né come pronunciare né tantomeno che cosa significa e da dove culturalmente (NON religiosamente) deriva. Okay, io non voto, per convinzione, per il vuoto che ci sta attorno e che si ostinano a chiamare politica. Però racconto piccole storie. Come quella della signora nella cabrio con in testa un foulard.

Che è, credo, la sola e unica condizione (o posizione) che consente alle signore occidentali (e cristiane) di mettersi nella pelle di una musulmana. Senza pensarci. Ecco: senza pensarci. Pensateci, una volta.

E pensa vedere una signora con il burqa al volante di una cabrio sportiva. Magari targata Argovia. In questo caso, sgommi da scheggia convinto che sotto c'è un uomo. Deve esserci.







2 commenti:

  1. Gianluca, ti sbagli. Non voteremo nessuna legge anti burqa. Si chiama "dissimulazione del volto". Politically correct? Non mi sembra. Rispetterei molto di più iniziativa e contro progetto se qualcuno in politica avesse almeno avuto il coraggio di chiamarla per quello che è: legge anti burqa. Parliamoci chiaro. O stiamo davvero per votare con l'intento di impedire ai delinquenti di andare a bere il caffè in piazza indossando un passamontagna, dopo ore di duro lavoro scassinando case??
    E poi ci sono i discorsi politici. Presunti esperti di Islam che ci regalano presunte vere spiegazioni sul significato religioso del coprire i capelli, il volto, e tutto ciò che possa "provocare". Leggevo qualche giorno fa che, proprio in merito a questo, qualcuno (scusatemi davvero non ricordo chi e dove probabilmente perché non ho finito di leggere) suggerisse che in questa società tutto è "provocante" quindi la donna va coperta. Poveri uomini... che non siano provocati!!! Mi scoccia. Mi scoccia davvero che passino messaggi sbagliati. Non che io sappia la verità, intendiamoci. Ad oggi ancora continuo a bombardare di domande le persone di religione mussulmana che ho avuto modo, e piacere, di incontrare. Ma non trovo giusto generalizzare. Non trovo giusto che i "nostri ragazzi" (ok, devo accettarlo gli anni passano e parlo come una mamma, che non sono)... dicevo... che i nostri ragazzi percepiscano un'altra religione come "sbagliata a prescindere". Che pensino che una donna con il burqa è un pericolo e che se porta il velo che le copre unicamente i capelli sia sottomessa. Purtroppo ci sono nazioni in cui tutto ciò è portato all'estremo e la religione è probabilmente troppo radicata nella politica e nelle istituzioni, o forse ne funge da scusa, da protezione. Sono sinceramente troppo ignorante per capirlo e poterne parlare. Quello che so è che bisognerebbe avere il coraggio di dire le cose come stanno. Di passare alla gente la verità, non "la decisione". Non mi dire cosa devo votare. Raccontami cosa succede e io cercherò di usare il cervello.

    In questi ultimi mesi mi è capitato di conoscere persone di religione mussulmana provenienti da diversi Paesi. Mi sono confrontata con loro su questioni come l'hijab (velo), il matrimonio, le relazioni uomo-donna ricavandone spiegazioni e racconti a volte molto diversi tra loro ma che fanno capire (e ci cadi proprio) la complessità del tema. Questo per dire anche che l'Islam conosciuto attraverso le persone non fa sempre e solo paura. Magari non si capisce. Ma io nemmeno a messa, finché ci andavo, capivo tutto. Quindi non ditemi che bisogna vietare di coprire il volto alle donne perché le donne devono essere libere. Vorrei motivazioni vere. Tutto qui. Vorrei più sincerità e coraggio nell'affrontare questi temi. Comunque vadano le votazioni sono sicura che questo potrebbe essere uno spunto di riflessione molto interessante e arricchente. Potrebbe. Chiudo qui e penso che smetterò anche di discutere sull'argomento in famiglia. Oramai mio padre si è già convinto che io mi stia convertendo all'Islam e si aspetta da un momento all'altro (lo so!) di vedermi rientrare a casa portando il velo. Magari dopo aver posteggiato anche io una cabrio? E io rido, sotto sotto. So di provocarlo con alcune mie risposte ma non mi piacciono i ragionamenti preconfezionati. Penso davvero che sia riduttivo chiudersi in questo modo.

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  2. Mi sembri davvero incazzatissima, Carol....

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