Raccontare


SPAZIO ALLE STORIE CHE NON SONO STATE RACCONTATE ALTROVE. ALLE PERSONE INCONTRATE E RIMASTE SUL TACCUINO. OPPURE A QUEI PENSIERI CHE MI PASSANO PER LA TESTA VELOCI COME UNA PALLOTTOLA: SE NON LI FERMASSI, LI PERDEREI.

martedì 14 novembre 2017

Le tentazioni del signor Jansson.

(c) 2017 weast productions / internet.

La prossima estate mangeremo alle sei di sera. Se proprio vorremo fare tardi, lo strappo alla regola ci concederà un attovagliamento alle sei e trenta. Ci nutriremo di: Risgrynsgröt, riso al latte. E trinche marinate. Polpettine con i mirtilli. Ci gonfieremo di Still tallrik (arringhe). Ci tufferemo dentro l'ärtsoppa med fläskederemo, la zuppa di piselli gialli e maiale, e finiremo al pronto soccorso. 


Mi chiedo, da giornalista: come resisteremo alle köttbullar (polpette di cavolo)? Non resisteremo. Come daremo prova di carattere di fronte ai kåldolmar (involtini di cavolo)? Non la daremo. Qualcuno ha già resistito all'amore della sua vita? 

I Pepparkakor. La Skagenröra. E: Le Skarpsill, le lattine di arringhe che si trovano all'Ikea. I Lussekatter. E, infine. Infine le Janssons Festelse: le "tentazioni del signor Jansson".

Che cavolo di tentazioni avrà mai (avuto), nella sua vita, il signor Jansson? Lui che va a letto alle sette di sera, stanco morto? Strafatto di brännvin, l'acquavite speziata svedese.



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