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(c) 2011 weast / ayse erdem |
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(c) 2011 weast / ayse erdem |
L'ho attesa per ore, in Turchia. Davanti a una ex fabbrica di tabacco con dentro centinaia di profughi siriani e insieme a centinaia di giornalisti e telecamere. Si è fatta vedere alla fine, per 15 secondi. Un braccio alzato a salutare, gli occhi forse commossi osservati al rallentatore. Facciamo anche questo lavoro: attendiamo le star che portano umanità. Avrei voluto soltanto sentire il suo parere su questa curiosa concomitanza: l'operazione "visita ai profughi siriani" a Angelina Jolie deve avere portato anche parecchi soldi, poiché lo stesso giorno sull'ultima pagina di un diffusissimo quotidiano turco è stata pubblicata una foto di Angelina seduta in mezzo alla natura, fra i piedi una borsa da viaggio. La pubblicità della Louis Vuitton. Angelina Jolie ne è la
testimonial mondiale. Un affare con la pelle che costa, sulla pelle dei rifugiati. Se si fosse concessa un minuto per una domanda avrebbe magari potuto dire, per il sollievo di tutti (o perlomeno mio) che i soldi ricavati dalla pubblicità a tutta pagina andavano all'assistenza ai profughi siriani. Nel video weast productions, l'arrivo di Angelina al campo profughi turco e la sua partenza (unico momento in cui si è mostrata). Alle domande, chiaramente, non aveva alcuna voglia di rispondere. Adesso vi chiederete perché pubblico così tante foto di Angie, indirettamente stando al suo gioco, e cioè pubblicità, immagini, disseminazione globale: semplicemente perché dopo aver passato 11 ore e mezzo ad attenderla, un paio di scatti riusciti (meglio che ai colleghi) li devo mettere online. Per togliermi lo sfizio professionale della preda immortalata. Per guardare il video in qualità superiore cliccate
QUI.
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