Raccontare
martedì 28 giugno 2011
20 infiniti minuti
20 minuti, cara Donatella, possono essere interminabili. Dipende come li trascorri. D'accordo su quanto dice, ma la pubblicazione in questione non credo sia destinata a parlare di vite lontane, né tantomeno di chi se ne fa narratore. Mi auguro, tuttavia, che in quei 20 minuti ci facciano stare le vite vicine. C'è così tanto da raccontare anche sotto casa, dietro l'angolo, in città. Non lo fa nessuno. Leggo i giornali locali e mi dico che è carta buttata, per nulla. Non c'è racconto, curiosità, voglia di scoprire storie, apertura all'altro. Non c'è nulla. Si va avanti convinti della stessa storia di sempre, inventata da chi ha il fiato corto: che siamo piccoli e che non succede niente. Credo, invece, che manchi soltanto la fantasia. Che non è immaginazione. E' un modo di vedere oltre la realtà, per raccontarla meglio.
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Caro Gianluca,
RispondiEliminaGrazie di avere pubblicato il mio commento e di averlo precisato e sviluppato con la Sua riflessione.
Sono certa che ci sarebbe spazio per una stampa regionale come la vede Lei, facendosi l’eco autentico e vivo delle vite che ci circondano. Ma a parte che i narratori sembrano mancare, siamo sicuri che noi lettori siamo pronti a dar prova di questa curiosità ed apertura che invoca per accoglierla ?
Racontare la vita degli altri è per Lei “un’ossessione vitale”. Ha tra le mani il Suo blog, dove può contraporre e fare dialogare vite lontane che incontra e vite vicine che ritrova come già lo ha schizzato, (ri)dare importanza ai rigagnoli, permettere a chi Lo segue di apprisi alla toleranza e considerare più che altro quello che ci ravvicina. Ci da una buona preparazione per poi rivendicare un’altra stampa.
Donatella