Una porta aperta: come una scatola di tonno. |
L. aveva aperto la porta come apriva le scatole di tonno. Imprecando. E tagliandosi un dito. Una goccia di sangue era caduta sul legno del pavimento. Pesante come una pallina di mercurio. Uno scintillio freddo gli aveva restituito l'espressione sorpresa e terrorizzata del suo volto. Avrebbe dovuto capire da quello sguardo riflesso dall'emoglobina che qualcosa non andava. Troppo tardi. La porta era spalancata. Ormai. Criiisto saaaaanto. Non credeva ai suoi occhi, al poco che restituivano. Catturati dal buio che si stava impossessando senza esitazione di lui. I denti, come gli capitava da bambino provando freddo, avevano cominciato a battergli. Tacatacatacatac.... Che strano rumore: di vecchie pantofole su un vecchio pavimento. Che immagine teneraaaa in un momento come quelloooo. Pauuuura a mille. Il nuuuuulla.
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