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(c) 2012 weast productions / Gianluca Grossi |
Questa ragazza è un'attivista siriana. In fuga. Ricercata. Racconta di essere stata: imprigionata. Torturata. Abusata. Dalle forze di sicurezza. Vive nascosta. Braccata. L'ho incontrata e racconterò presto la sua storia, mi auguro al Telegiornale. E la seguirò nelle settimane a venire con la telecamera e la macchina fotografica. Per testimoniare la sua vita. Per l'8 marzo è l'immagine che propongo, che lo staff di Weast Productions propone, insieme a me. Per il senso di riscatto e resistenza che esprime. La lacerazione. E la forza.
Caro gianluca , oggi dovrebbe essere la giornata della donna e non la "festa* come molti pensano, e rispettarla tutto l' anno!!!
RispondiEliminaDovrebbe essere un'occasione per riflettere sulla condizione femminile nel mondo, milioni di donne subiscono dalle violenze fisiche a quelle sessuali, e psicologiche, non viene fatto mancare nulla!!!
Senza andare troppo lontano la tragedia a Brescia e nel Veronese degli ultimi giorni, donne uccise dai loro uomini!
Spero che almeno oggi possa servire a riflettere sulla condizione delle donne e fare ancora tanti passi avanti..... un'abbraccio roxane.
Senza stare a raccontare perché l'8 marzo è dal 1908 la festa della donna o il motivo per cui la mimosa ne è il fiore simbolo dal 1946. Ricordiamoci che oggi ci sono donne, come la ragazza siriana ritratta, che sono private del bene più prezioso, LA LIBERTÀ, fisica e di pensiero. La ragazza per questo ricercata, braccata. Mi permetto oggi, proprio perché è simbolicamente la festa della donna, di evidenziare che fra queste orribili azioni: imprigionata - torturata - abusata - a noi donne sovente vi si aggiunge la terza - abusare - e presumo sia la più devastante. Un augurio nobile in particolare a tutte le donne in difficoltà. Leila
RispondiEliminaPer chi fosse interessato è passato al TG (ieri sera LU 12.03.2012 edizione delle 20.00 è possibile rivedere l'intervista sul sito della RSI), l'intervista fatta da Gianluca alla ragazza attivista siriana che ora ha un nome - Adil -. Dice ad un certo punto commossa "non ho più nulla solo internet e la rivoluzione" tutto il resto, probabilmente, le è stato violato.
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