Raccontare
mercoledì 21 marzo 2012
Fibre vuote.
Posso arrabbiarmi? Col sorriso? Anzi: ridendo? Ogni volta che torno a casa dai miei viaggi, me li trovo sotto la finestra. Succede da qualche tempo. Uomini rana, o uomini topo (il Vietnam...) e un regolatore del traffico (un aguzzino). Traffico che sotto casa mia non c'è mai, perlomeno non dopo che è scesa la notte. Se ne stanno li' un po' di tempo: caschi in testa, torcia da minatore. Vestiti d'arancione catarifrangente come ricci che non vogliono essere schiacciati in autostrada. Dopo lunghe boccate alle sigarette (si fanno coraggio) scendono nel tombino: l'unico sotto casa mia. Poi riemergono, tirando un filo stretto fra le mani. Dove lo tireranno questo filo? Non si capisce. Sono convinto si tratti di fibre ottiche. Alta velocità: informazioni, idee, comunicazioni, innovazioni che circolano (dovrebbero circolare) alla rapidità della luce. Un controsenso, in Svizzera. Ticino incluso. Ogni volta che ci torno mi accorgo che qui tutto procede al ritmo di una lumaca rallentata dalla colla sulla traccia. I pensieri, le idee, le passioni, le avversioni, le resistenze, la vertigine intellettuale del rischio. La-pancia-piena-di-farfalle-per-la-sfida, il gusto del nuovo che ti dà una botta di vita, e la botta di adrenalina che ti fa sentire vivo perché hai finalmente detto quello che vedi. La realtà osservata con occhi diversi. Il pensiero contro. Sprazzi di luce. Niente. Notte. Il Ticino è una promessa di allineamento. La Svizzera la sua celebrazione. Vieni al mondo allineato. E' nel genoma locale. Affinità elettive col pensiero debole. Guardo i giovani: pieni di vita e di creatività. La scuola (ripeto: la scuola), per come è organizzata, questa creatività gliela spegne. Dopo la scuola ci pensano le aziende, i datori di lavoro, i dirigenti, i responsabili di settore, l'establishment, quelli-che-la-sanno-lunga-perché-è-una-vita-che-sono-qui, quelli-che-meglio-fare-quello-che-ti-dicono-perché-a-pensare-con-la-tua-testa-ti-fai-male, eccetera. Trendsetters, scouters, uhuhuh.... Fai un salto nel tombino e ne vieni fuori con le fibre ottiche. Sei forte. Ma guarda bene: dentro non scorre nulla. Nulla. La luce dei riflettori alla velocità della luce: sul vuoto.
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In tal proposito si potrebbe discutere per delle ore, poiché si solleverebbero questioni profonde vicine e lontane nel tempo e nello spazio.
RispondiEliminaMi limito quindi ad esprimere soltanto un commento sull'influsso che la scuola ha nei giovani. Per esperienza personale, mi sento di condividere la tua opinione sulla responsabilità che ha nel contenere e limitare la loro creatività, forte o debole che sia.
Raramente si fornisce loro gli strumenti e le opportunità per interpretare quello che li circonda. A prescindere dalla materia che si insegna, loro hanno bisogno, anzi vogliono capire ,quello che, dietro all'apparenza, ai dati di fatto, si nasconde. Non si sviluppa creatività se non conosci, se non soddisfi la curiosità . Peccato perché il potenziale potrebbe essere enorme..
Lorena