Al Cairo succede che se cerchi un grande artista e non hai il suo numero di telefono, cerchi la strada dove sai che abita (dove ti hanno detto che abita) e ci vai. Davanti alla porta - aperta - trovi un inserviente, intento alle pulizie. Dice che il maestro non è in casa, ma di salire comunque, così, chissà che magari salti fuori dal nulla. Gli egiziani sono fantastici. Non resisti e scatti due inquadrature nello studio, stupendo e traboccante di creatività, di arte, di quella che dovrebbero avere tutti: passione. Passione per qualcosa. Per il proprio lavoro. Per la vita. Sul tavolo, per caso, mentre stavi per lasciare al maestro un biglietto con il tuo numero di telefono, trovi un biglietto da visita con il suo numero di telefono. Dietro di te si materializza l'inserviente. Gentilissimo chiede se vuoi tè o caffè. Ma capisci che è il guardiano delle creature del maestro. Un maestro chiamato Georges Barghory. Di cui parlerò' presto in un articolo.
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(c) 2012 weast productions / gg |
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non vedo l'ora di poterlo leggere. Sono , da sempre , i luoghi che hanno attratto la mia attenzione. Forse perché , come tu dici, riflettono la passione di che li vive. Passione che si concretizza nella creazione di manufatti, che in un certo qual modo finiscono per aver un'anima . Per questo forse , hanno bisogno di essere sorvegliati ed accuditi.
RispondiEliminaBuon tutto
Lorena
Eh sì, al Cairo succedono cose insolite... Leggendo su twitter del commento che ti ha fatto l'inserviente nei bagni dell'aeroporto mi è tornata in mente quella volta che sono stata baciata da una perfetta sconosciuta in un bagno del Cairo. In Egitto mi è capitato tante volte che mi chiedessero: "Da dove vieni?", ma mai in un bagno. Quindi un po' sorpresa avevo ribattuto: "Perché?". E lei: "Sei americana?". "No, svizzera." E quella mi ha baciata sulle guance. Non so chi delle due fosse più sollevata. Eravamo nel 2003, l'anno dell'invasione in Iraq...
RispondiEliminaBellissima la foto dello studio del maestro Georges Barghory attraversato da questa lama di luce. Vi si percepisce la presenza dell'artista anche se lui non c'è. E ieri, sorpresa: Me lo sono trovato davanti, per caso, vedendo il tuo servizio per il TG del 28.11.2011 dai seggi elettorali del Cairo. Mi sono stupita della sensazione di familiarità che ho provato perché la trovavo un po' ingiustificata. D'altra parte, con i tuoi articoli, servizi e racconti mi spalanchi finestre sul mondo e mi porti a conoscere personaggi che lasciano il segno. Una volta di più, grazie.
Un caro saluto
Stefania