Domani, sabato, nel Senso del taccuino sulla Regione: "Due che si guardano". Qui di seguito il (consueto) estratto:
Un campo. Non dritto: ondulato. Come il
mare. Se c'è da fare un paragone, è questo il più preciso. E
infatti dice: “sembra il mare”. Con un mezzo sorriso, che le
viene dagli occhi, più che farsi sulla bocca. Le labbra sono secche.
Lui la guarda e pensa: “ruvide”. E pensa, anche: “è bella”.
O forse è soltanto perché si trovano lì, in mezzo a un campo
chissà dove di preciso, perché lei porta uno zaino sulle spalle e
nella mano destra stringe un sacchetto di plastica con dentro un paio
di scarpe e qualche vestito, perché ha la faccia stanca, perché
viaggia da sola, perché porta una camicia blu e il blu sembra essere
il colore perfetto per la sua pelle, perché non si lava da giorni e
non se ne vergogna, perché negli occhi c'è dentro dolore e forza,
perché sembra fidarsi di lui, perché è solo anch'egli, forse
perché tutto questo ha un senso, lei che lo guarda e lui che la
guarda, altrimenti non avrebbe senso nulla nella vita, perché lei sa
cos'è la guerra e non ha paura, lo sa, glielo leggi in faccia che lo
sa, che l'ha vista, che lo sa.
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