Raccontare


SPAZIO ALLE STORIE CHE NON SONO STATE RACCONTATE ALTROVE. ALLE PERSONE INCONTRATE E RIMASTE SUL TACCUINO. OPPURE A QUEI PENSIERI CHE MI PASSANO PER LA TESTA VELOCI COME UNA PALLOTTOLA: SE NON LI FERMASSI, LI PERDEREI.

venerdì 4 novembre 2011

Ci stanno cucinando

(c) 2011 weast productions
Ci stanno riprovando. Ce la stanno facendo di nuovo. Ci stanno cucinando. Sto seguendo il mondo attraverso Twitter e i segnali che mi manda mi dicono, tutti, che ci risiamo. Qualcuno sta preparando il terreno per un attacco militare contro l'Iran. Giungono segnali chiari da Israele (Governo e alcuni organi di stampa schierati), dagli USA (Casa Bianca), dalla Francia, ecc. Lo stanno facendo con la stessa- uguale, stessa identica - strategia che ha preparato l'invasione dell'Iraq. Preparano il linguaggio, che in realtà è in circolazione dal post 11 settembre 2001, lo riscaldano come una minestra con sopra la muffa. Paura. Diffondono la paura, irrazionale, non interrogata, semplicemente subita. Riprodotta, amplificata dai grandi mezzi di comunicazione, giornali, radio, TV, siti internet. La so called stampa libera, ormai, ha scelto di essere libera soltanto di mettersi il bavaglio. E le catene ai piedi. Usano, oggi, mezzi che ieri non erano disponibili: Twitter, altri social media. Invito chi ha voglia a segnalare ogni messaggio prodotto in questo senso. Io ho cominciato la mia collezione qualche giorno fa. Scriveremo, presto, la storia di questi mesi mettendo assieme un twitt dopo l'altro e allora capiremo chi era lo chef de cuisine, quale ricetta ha seguito e quali ingredienti ha usato. Per cucinarci. Come polli.

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