Raccontare


SPAZIO ALLE STORIE CHE NON SONO STATE RACCONTATE ALTROVE. ALLE PERSONE INCONTRATE E RIMASTE SUL TACCUINO. OPPURE A QUEI PENSIERI CHE MI PASSANO PER LA TESTA VELOCI COME UNA PALLOTTOLA: SE NON LI FERMASSI, LI PERDEREI.

venerdì 4 dicembre 2015

Il senso del taccuino.

© 2015 weast productions
Domani, nel Senso del taccuino sulla Regione: "Fuochi bruciano sotto il cielo".

Un racconto che descrive le prime raffinerie di petrolio a cielo aperto nella provincia di Deir ez-Zor, in Siria, i traffici di greggio e armi fra nemici un po' meno nemici quando si tratta di fare affari (i ribelli, l'esercito siriano, altri ancora, traffici che oggi continuano, affidati anche a nuovi attori), la constatazione che la guerra si nutre di complicità sotterranee, per arrivare infine a questi giorni, a queste ore, con una proposta di comprensione di quello che definisco "lo spazio deumanizzato" conquistato e amministrato dallo "Stato islamico" in Siria.

Qui di seguito il (consueto) estratto:

Di notte, i tiri di mortaio e le raffiche dei fucili risuonavano a intervalli quasi regolari. Di giorno, i fucili tacevano. A volte cadeva qualche mortaio, alla cieca. Nel cielo volavano (pochi) caccia dell'aviazione siriana, i civili erano terrorizzati. I civili. Messi in mezzo a chi faceva affari. Attorno a loro, si stavano ammazzando tutti quanti soltanto perché uno dava all'altro la possibilità di continuare a farlo. Se un anello di questa tragica catena si fosse spezzato, la guerra si sarebbe esaurita. Da sola. Troppo tardi.

1 commento:

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.