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Questa città produce tutti gli odori del mondo, ci sono quelli più pesanti, incollati a terra, e quelli che trovano il modo di superare l’impasto caldo e irrespirabile prodotto dal pelo dei cani randagi che girano e rigirano a testa bassa e con i denti fuori, e da esseri umani che girano e rigirano e non hanno un posto dove lavarsi, togliersi di dosso la polvere e il sudore, cambiare vestiti, strapparsi via lo sporco, e lo sporco e lo sporco, li chiamano barboni e disperati, e fra gli odori che superano il fondo grasso e denso di questo quartiere c’è addirittura un profumo che si sta definendo, senza troppa fretta, prende corpo, una sembianza, una forma, succede spesso, camminando in una grande città, di sentire un profumo e di attendere che si precisi, dichiari da dove proviene, a chi appartiene, e in questo caso appartiene a... eccetera.
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