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Domani nel Senso del taccuino sulla Regione: "La vita fatta a pezzi". Qui di seguito il (solito: rieccovi, parentesi!) estratto:
Pensa a come saresti potuta essere
infelice. O in fondo al mare. O buttata su un cespuglio come una
vecchia giacca a vento piena di buchi e che non scalda più. Non
ancora del tutto senza forze, ma ormai vicinissima. Pensa alla paura,
che sarebbe stata il primo sapore svegliandoti, ogni mattina, ogni
maledetta mattina, prima del caffè e delle mille sigarette che ti
fumi. O morta ammazzata. Che forse è l'ipotesi più realistica.
Morta ammazzata. Prova a dirla, questa frase. A ridirla. Che effetto
fa? Dici: nessuno. Il problema è questo. Trascorri le ore, i giorni
appesa a un palloncino riempito d'elio e lo osservi, fin che tiene
tiene. A volte ti piacerebbe addirittura che esplodesse, colpito
dalle schegge che mandi in giro, che ti esplodesse in faccia, per
farti una bella risata, fosse anche l'ultima. Una bella risata, con
la voce che graffia e mette di buon umore, soltanto a sentirla uno
sorride ed è contento che tu sia in giro, che strano ma è sempre
stato così.
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