Raccontare
martedì 10 maggio 2011
Chi per passione, chi da pagliaccio
Dal Cairo, per caso, guardo in TV il TG 1 della RAI alle ore 20. Servizio sulla Libia. Lo firma e lo interpreta una giovane giornalista, perfettamente in sintonia con il look dell'inviato che va ora di moda (sciarpa all'araba, stile keffyah ma elaborata), pantaloni con tasche ecc. Racconta di una avanzata delle truppe di Gheddafi verso Ashdabya (da dove pure firma la corrispondenza). Per documentare quanto dice inserisce alcune sequenze chiaramente tratte da filmati girati con dei cellulari. Fra cui uno, evidentissimo, di un autocarro con lanciarazzi multiplo. Il filmato era cominciato a circolare a Benghazi a fine marzo. Roba vecchia. La collega non spiega nulla. Fa anzi capire che quelle immagini le ha girate insieme al sua cameraman. Gente tosta. Giornalisti d'assalto. Due colleghi sono morti, poche settimane fa, a Misurata. Sono morti facendo non i pagliacci, ma davvero il loro lavoro di testimoni che rischiano la vita (e a volte la perdono) spinti dalla passione e motivati dal rispetto che nutrono per il loro lavoro e il pubblico. Giornalisti si nasce.
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