Raccontare
giovedì 25 agosto 2011
Non aveva il mio nome scritto sopra...
Non aveva il mio nome scritto la pallottola che oggiè entrata nella mia stanza alla velocità della luce provocando un rumore come un secco colpo di lingua. Ero alla scrivania, stavo montando un servizio per la TV, mi sono precipipitato per terra, ho reso giubbotto antiproiettili e casco, la telecamera e sono sceso nella hall. Il pandemonio. E poi gli spari dei ribelli, accorsi, in risposta al fuoco entrante. Un inferno. Tornato in camera ho cercato la pallottola. Era entrata dal muro (praticamente cartongesso)senza fare rumnore, è entrata nel divano accanto alla mia scrivania e ha finito la sua corsa facendo un bel foro nella testiera del mio letto. Qui ha provocato lo schiocco. Me la portero' in giro, come ricordo e portafortuna, per sempre. Tornero' a farmi sentire presto.
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Per quello che fai possimo solo sostenerti e ringraziarti per il lavoro difficile e a volte terribile. Continua così!! sei un grande.
RispondiElimina...per fortuna, caro Gianluca!!
RispondiEliminaHai ancora tanto da vedere, scrivere, osservare,captare, vivere...ed io ancora troppa voglia di farmi raccontare "la storia": anche attraverso i tuoi occhi,..grazie per come sei..un abbraccio..
No, quella pallottola il tuo nome scritto sopra non ce l'aveva!
RispondiElimina...passi tanto tempo in situazioni di guerra,
ma una pallottola che ti sfiora è ancora un'altra storia...
e in un momento così,
la reazione del reporter che il suo lavoro l'ha nel sangue,
giubbotto antiproiettili, casco e...telecamera!
Un forte abbraccio
PS: mi è piaciuto molto il servizio al tg sui rapper libici, trasmetteva una bella sensazione di libertà
Grazie per i vostri commenti.
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