Raccontare


SPAZIO ALLE STORIE CHE NON SONO STATE RACCONTATE ALTROVE. ALLE PERSONE INCONTRATE E RIMASTE SUL TACCUINO. OPPURE A QUEI PENSIERI CHE MI PASSANO PER LA TESTA VELOCI COME UNA PALLOTTOLA: SE NON LI FERMASSI, LI PERDEREI.

venerdì 8 settembre 2017

Il senso del taccuino.

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Domani, sabato, torna Il senso del taccuino sulla Regione. Titolo del rientro: Le parole vivono da sole. Scriverò di parole, immagini, Gerusalemme, delle nostre vacanze e dei nostri amori, nostri o vostri, insomma: anche d'amore. Qui di seguito il consueto estratto:

Com'è andata l'estate? Messi da parte la rabbia, la paura, il disorientamento, il dolore, anche quello, l'ingenuità di chi pensa che va sempre tutto bene, che siamo tutti fratelli e sorelle, messo da parte quello che non capiamo o capiamo fin troppo bene, messe da parte le scottature, gli amori durati quello che sono durati, le discussioni di coppia (e anche di più), tutto quello che ci sarebbe stato da vedere e non abbiamo visto (cosa avevamo di tanto importante da fare?), quello che è andato bene, e quello che no, le ricuciture, le notti, l'amore fatto e rifatto (era ora), le conclusioni che in fondo siamo fortunati, il leasing, diosanto, il leasing, il tumore della pelle, che è sempre lì che ci aspetta sotto-l'-ombrellone-e-fuori, il desiderio di tornare indietro di trent'anni, pagando quello che c'è da pagare (qualcuno fa credito?), la donna giusta, l'uomo giusto, quello che mi capisce e mi fa sentire viva/vera/me, quella che non chiede di cambiare, di smettere di fumare, di fare sport, la prole, la prole, oh la ole, la sabbia sui tappetini della macchina, che se c'è una cosa capace di rovinare le vacanze è proprio questa, ecc.

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