Raccontare


SPAZIO ALLE STORIE CHE NON SONO STATE RACCONTATE ALTROVE. ALLE PERSONE INCONTRATE E RIMASTE SUL TACCUINO. OPPURE A QUEI PENSIERI CHE MI PASSANO PER LA TESTA VELOCI COME UNA PALLOTTOLA: SE NON LI FERMASSI, LI PERDEREI.

venerdì 4 novembre 2016

Il senso del taccuino.

© 2016 weast productions
Domani nel Senso del taccuino su LaRegione: Stare dietro alla vita. Qui di seguito il consueto estratto:

Fuori scorre. Perché la fai tanto lunga? Fuori scorre un paesaggio che sa di cartone e ha il colore di un vecchio giornale. L’aria è umida, solcata da minuscole particelle d’acqua, che non sono ancora pioggia, ma già si appiccicano al finestrino del treno, dando forma a bizzarre striature, punteggiature, ricami affidati al caso, forse. Il paesaggio, visibile ormai soltanto attraverso questo strato d’acqua, è, se possibile, ancora più scialbo. Il cielo è un colpo di tosse che non promette nulla di buono, se non catarro e ancora catarro. Il sole deve essere evaso, verso lidi migliori. Qualche rara automobile procede lungo quella che ha tutta l’aria di essere un’autostrada. I binari corrono così vicini alla macchine che è possibile distinguere chiaramente i volti dei loro occupanti. Una signora guida fumando. 

1 commento:

  1. Forse il viaggio quotidiano con variazioni infinite... Le piccole meraviglie che aspettano di essere osservate prima che spariscano. Grazie delle imagini scritte !

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