Raccontare


SPAZIO ALLE STORIE CHE NON SONO STATE RACCONTATE ALTROVE. ALLE PERSONE INCONTRATE E RIMASTE SUL TACCUINO. OPPURE A QUEI PENSIERI CHE MI PASSANO PER LA TESTA VELOCI COME UNA PALLOTTOLA: SE NON LI FERMASSI, LI PERDEREI.

mercoledì 23 maggio 2012

Un testimone scomodo: su RSI 1.

(c) 2012 weast

Questo è il LINK alla trasmissione.

Giovedi' sera 24 maggio a Falo' su RSI 1 (Televisione svizzera), ore 21.10, l'inchiesta di Weast Productions svela il caso El Ghanam. Una vicenda che coinvolge i servizi segreti svizzeri e un colonnello egiziano rifugiato politico a Ginevra.

In Egitto molti lo considererebbero un eroe, un anticipatore della rivoluzione, perché aveva osato criticare il regime di Mubarak quando tutti lo temevano. In Svizzera è in carcere, a Champ-Dollon. In internamento da cinque anni perché giudicato pericoloso. Mohammed El Ghanam, colonnello egiziano, esperto riconosciuto di terrorismo, era giunto in Svizzera dieci anni fa come rifugiato politico. Si è sempre definito una vittima delle pressioni fisiche e psicologiche dei servizi segreti elvetici e delle autorità politiche ginevrine e federali per essersi rifiutato di collaborare come agente infiltrato negli ambienti islamici. I medici del carcere ginevrino si dicono molto preoccupati per le sue condizioni di salute, ma l’egiziano resta in carcere. Una vicenda che getta lunghe ombre e suscita non pochi interrogativi sull'operato dei servizi segreti svizzeri e sulle autorità giudiziarie ginevrine.

4 commenti:

  1. Caro Gianluca,

    ho seguito con molto interesse il Suo reportage sul caso el-Ghanam. Non farò commenti, ho invece qualche interrogativo. Mi ha sorpresa la presenza di Oskar Freysinger, vice-presidente di un partito che non ha mai manifestato tanta simpatia ne per gli stranieri ne per i rifugiati o richiedenti d’asilo. Sarei curiosa di capire il suo vincolo e il suo coinvolgimento in questa vicenda. Tuttavia, alla fine della trasmissione di Falò, il signor Freysinger si è publicamente impegnato a fare un’interpellazione in Parlamento. Molto bene. Spero che Lei, come autore di questa inchiesta, abbia modo di verificare che ciò avvenga effettivamente.
    Altra (semi)sorpresa : è possibile che durante la Sua investigazione nessun membro del Consiglio di Stato o del Gran Consiglio del Cantone Ginevra si sia manifestato o si sia detto pronto a mobilitarsi per esigere chiarezza sul caso (non conto il brevissimo intervento di Laurent Mutino) ? In fine dei conti, si trova in prima linea Ginevra, città dei diritti umani... Se è proprio così, dispero ancora un pò di più della classe politica ginevrina...
    Non so se può rispondere senza recar pregiudizio alla Sua investigazione.

    Buon proseguimento e a presto.

    Donatella

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  2. Cara Donatella, la ringrazio per il suo commento. A scuola mi hanno insegnato che la Svizzera è una confederazione di cantoni basata sulla democrazia. Cio' significa, credo, che ogni cittadino ha il diritto di chiedere conto alle autorità del loro operato. La invito a farlo personalmente presso gli interlocutori che suggerisce, nel Canton Ginevra. Quanto al CF Freysinger, non posso rispondere in luogo suo. La invito, anche in questo caso a chiederlo direttamente a lui. La democrazia vive in momenti come questi, non soltanto quando si tratta di votare. Mi verrebbe da dire: la democrazia vive soprattutto in momenti come questi. Quando il cittadio si fa portatore di domande. Citizen journalist. Nel senso piu' autorevole della parola.

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  3. Naturalmente intendevo scrivere CN Freysinger.

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  4. Grazie, Gianluca, per la spinta che mi da.

    A presto,

    Donatella

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