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Questo è Hussam, l'ex pompiere (ma "pompieri si resta per la vita", spiega lui) di Gaza, fotografato a cavallo del suo "tuck-tuck", che grazie alla gamba artificiale riesce a guidare. Che il traffico a Gaza sia selvaggio non lo intimorisce, al contrario: è una sfida. Hussam è l'autore del racconto che riporto qui sotto, "Il manichino e la guerra".
Caro Hussam, fa piacere ritrovarti e fa sorridere poter pensare che la tua grandiosità - fatta di speranza e buon umore - possa contagiare anche altre persone a te vicine. Sei il mitico pompiere della Striscia di Gaza che se ne va in giro a portare un pó di sollievo là dove, presumo, la quotidianità sia estremamente difficoltosa. Leila
RispondiEliminaPS. dopo aver visto in tutte le modalità possibili le immagini ed i filmati di Gheddafi morto, non è forse il caso di occuparsi dei vivi? A proposito la Siria esiste ancora? Ho letto oggi notizie inquietanti in merito: manifestanti siriani ricoverati e malmenati dai sanitari stessi (a loro volta ricattati dal regime) negli ospedali pubblici (ritorsioni su ritorsioni). Vi immaginate? Un ferito che, anziché ricevere soccorso dal personale preposto, riceve ulteriori percosse ... Ma quello che mi fa ancora più impressione è l'indifferenza generale.
Ciao!
RispondiEliminaNon dimentichiamoci che il mondo (e soprattutto l'Europa) è afflitto da un grave virus: la crisi economica, che contagia un Paese dopo l'altro. Quando mai i diritti umani hanno prevalso su accordi, strategie e giochetti?
Triste, molto.
E le vittime vere di impronunicabili ingiustizie restano ad aspettare che qualcuno si accorga (anche) di loro.
abbracciamo l'autunno, che faccia cadere le foglie...
Sabrina
Hussam ringrazia per i commenti.
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